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L'intervento

Impianto BESS a Sabotino: interrogazione parlamentare del M5S

L'onorevole Ilaria Fontana, già sottosegretaria al Ministero dell’Ambiente, solleva la problematica

Impianto BESS a  Sabotino:  interrogazione parlamentare del M5S

Esprimiamo grande apprezzamento e riconoscenza all’On. Ilaria Fontana, già sottosegretaria al Ministero dell’Ambiente e nostra parlamentare di riferimento, per la sua prontezza e costante attenzione verso le questioni che riguardano il nostro territorio. La sua iniziativa sulla complessa questione del BESS (Battery Energy Storage System) testimonia un impegno concreto e immediato per tutelare i cittadini di Latina, di Borgo Sabotino e dei borghi limitrofi al sito dell’ex centrale nucleare, oggi più che mai chiamati a pretendere trasparenza, sicurezza e chiarezza riguardo a una questione su cui è stata omessa ogni forma di elementare trasparenza.


È stato proprio il M5S a sollevare la questione e a chiedere alla Sindaca di venire a riferire nelle sedi istituzionali su un progetto così vasto e potenzialmente impattante sul nostro territorio, quale sarà l’impianto BESS previsto a Borgo Sabotino. A Latina sorgerà l’impianto di accumulo energetico più grande d’Europa, dietro richiesta della sola PAS (Procedura Abilitativa Semplificata), valutata nell’ambito di una conferenza di servizi tenutasi sotto Ferragosto e conclusasi con parere favorevole in soli 20 giorni, con esclusione della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). Ringraziamo la nostra parlamentare l’On. Ilaria Fontana, per aver immediatamente condiviso le nostre preoccupazioni riguardo al metodo che ha accompagnato l’iter autorizzativo del progetto, del tutto privo di trasparenza e condivisione, in primis con i cittadini, che hanno saputo dalla stampa le poche e frammentarie notizie emerse, e per aver portato il tema all’attenzione del Parlamento per avere le dovute risposte in materia di sicurezza e riguardo l‘applicazione della Direttiva Seveso.


Con un’interrogazione presentata ai Ministri competenti, l’On. Fontana chiede al Governo:


1. Se sia corretta l’esclusione dalla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per il progetto del mega impianto di accumulo elettrochimico (BESS) e quali verifiche sostitutive saranno eventualmente attuate, anche in considerazione delle delicate attività di decommissioning in corso nel sito SOGIN.

2. Se e come siano stati predisposti gli strumenti di prevenzione e gestione dell’emergenza, ai sensi della Direttiva Seveso (d.lgs. 105/2015), con specifico riferimento agli scenari incidentali dei BESS e al coordinamento con le operazioni di smantellamento dell’ex centrale nucleare.

È bene ricordare che la Direttiva Seveso è la normativa europea che impone misure stringenti di prevenzione, piani di emergenza e informazione pubblica per gli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante. Studi e dati internazionali confermano che, negli impianti BESS, il rischio più probabile nel primo anno di attività è l’incendio: un pericolo che renderebbe il progetto assoggettabile alla Direttiva Seveso per garantire la sicurezza collettiva.


Di fronte a queste domande puntuali e fondate, ciò che riteniamo inaccettabile è il silenzio della Sindaca e l’assoluta mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale: nessuna informazione è stata portata nelle commissioni competenti, nonostante gli annunci. Una situazione che lascia cittadini e istituzioni locali completamente all’oscuro su quali rischi concreti comporti l’impianto e su quali misure di sicurezza siano state realmente predisposte.


È possibile che, a due passi dal deposito delle scorie nucleari, si stia realizzando un impianto BESS da 266 MW senza adeguate verifiche ambientali e di sicurezza? A questa domanda il Governo è ora chiamato a rispondere, grazie all’intervento tempestivo e puntuale dell’On. Ilaria Fontana.

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