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L'intervento

Arcangelo Palmacci: "La Giunta esca dall’impasse"

"All’inefficienza politica cronica, si aggiunge un vuoto istituzionale ancora più preoccupante"

Arcangelo Palmacci: "La Giunta esca dall’impasse"

Arcangelo Palmacci

"E’ trascorso oltre un mese da quando il sindaco di Terracina, Francesco Giannetti, ha ritirato le deleghe agli assessori. Una scelta che svuota completamente di significato il ruolo stesso degli assessori, costretti a restare formalmente in carica ma privati di ogni funzione reale, esposti così a un’umiliazione istituzionale: percepire un’indennità senza poter svolgere il proprio lavoro non è solo un problema etico, ma anche una questione di dignità personale". A parlare è Arcangelo Palmacci, il segretario provinciale e locale di Azione che fa il punto della situazione politica in città soffermandosi sull’impasse e sul fatto che da risolvere non c’è solo la sorte degli assessori ma anche il funzionamento della macchina amministrativa. "Già in condizioni “normali” questa Giunta si era distinta per lentezza, disorganizzazione e scarsa incisività - osserva il referente del partito di Calenda -. Ora, a questa inefficienza politica cronica, si aggiunge un vuoto istituzionale ancora più preoccupante: un’Amministrazione comunale sospesa, settori comunali senza guida politica, dirigenti senza indirizzi chiari, decisioni rinviate o ferme. Insomma, piove sul bagnato.  E giorno dopo giorno cresce la sfiducia nei cittadini, la percezione di una città abbandonata, senza governo, senza direzione".
Palmacci, subito dopo, allarga anche il discorso parlando di questa attesa snervante: "Il tempo dell’attesa non è neutro. Ogni giorno senza una squadra di governo operativa è un giorno perso per affrontare urgenze, programmare interventi, intercettare risorse e rispondere ai bisogni concreti della comunità. Se esiste una crisi politica, il sindaco la chiarisca. Se è in corso un riequilibrio, lo porti a compimento. Se non ci riesce, “si tiri una riga” e si torni davanti ai cittadini, evitando alchimie e maggioranze a geometria variabile. Ma ciò che non è più accettabile è questa sospensione indefinita dell’Amministrazione, come se la città potesse andare avanti da sola. Non è così. Governare significa assumersi responsabilità, soprattutto nei momenti difficili. Il sindaco - conclude Palmacci - ha il dovere politico e istituzionale di restituire piena funzionalità all’azione amministrativa. Basta con i rinvii e i silenzi".

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