Politica
14.12.2025 - 15:30
Qualcosa era trapelato nei giorni precedenti, ma ieri mattina i consiglieri di minoranza Germana ed Evaristo Silvi e Aristide Proietti hanno illustrato in un incontro con stampa e cittadini, il contenuto degli atti giunti da Aprilia, Comune capofila del Distretto Sanitario Lt1 in merito all’iter che ha portato ai lavori e quasi all’avvio del progetto housing first. E’ stato ribadito, come fatto spesso in passato, che il comportamento del sindaco, e di alcuni suoi fedelissimi «quelli che di fatto gestiscono il Comune come fosse il loro. C’è il sindaco, ci sono poi due o tre assessori e poi nessun altro. Fanno tutto come vogliono loro» è inaccettabile.
«Soprattutto - hanno spiegato - è inaccettabile l’assenza di trasparenza, di coinvolgimento non solo dei consiglieri, di maggioranza e di minoranza, ma anche e soprattutto dei cittadini, ad un confronto su progetti importanti, impattanti. Parliamo di questa casa accoglienza per soggetti senzatetto, con fragilità mentali, forse anche delinquenti che usciti dal carcere non hanno un alloggio. Ma la stessa cosa vale ad esempio per il Borgo Protetto. Nessuno ne ha mai sentito parlare, nessuno è mai stato chiamato a un confronto. Ma la cosa più grave è che nessuno conosce gli atti e non ci permettono di conoscerli». E così gli atti la minoranza è andata a chiederli al Distretto sanitario che li ha inviati. «E qui - aggiunge Proietti - escono cose incredibili». Il progetto, finanziato per 710mila euro dal Pnrr, prevedeva che il soggetto interessato a gestire questo servizio, portasse “in dote” l’immobile destinato. Il Comune di Cori e soprattutto la cooperativa che ha fatto richiesta, hanno individuato nei locali sottostanti la scuola materna, quelli ideali. Ma - sottolineano i tre consiglieri - non ci sono atti ufficiali in cui emerge che quei locali siano stati ceduti, affidati, resi disponibili alla Coop: non un Consiglio, non una delibera. Così come per il progetto. L’unico atto ufficiale è un atto della Giunta del 2023 che però rendeva necessario un passaggio in Consiglio. In proposito emerge, dai documenti giunti da Aprilia, uno degli aspetti che per i tre consiglieri, è tra i più gravi: «C’è un verbale di validazione di un nuovo progetto. Questo verbale sarebbe stato scritto e firmato nel novembre 2024, anche se non è tracciabile perché non è stato protocollato e le firme dell’ing. Tognin non sono digitali! Si capisce però che il progetto è diverso da quello del 2023: i costi sono diversi, e sono previsti lavori nuovi come la strada che dovrebbe collegare Via Madonna del Soccorso con la struttura, e poi anche lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ma se il progetto è nuovo o se comunque si trattasse di una variante, si sarebbe dovuto approvarlo di nuovo».
Non solo. La stessa Coop risulta essere il committente dei lavori. Ma - si chiede l’opposizione - può farlo? Può intestarsi degli interventi di edilizia? E soprattutto, può effettuarli senza un affidamento dell’immobile? Altri dubbi riguardano poi i fondi, oggi in bilancio ad Aprilia, non a Cori, ma poi ritenuti insufficienti: mezzo milione servono per i lavori edilizi, 210mila sono destinati ai servizi di accoglienza, sostegno, assistenza, integrazione. Per tre anni. E poi? Sarà il Comune - e quindi la comunità - a farsene carico? Perché nel frattempo gli ospiti saranno residenti in paese, avranno un medico di base assegnato, e che faranno? Se non arriveranno altri fondi lasceranno la struttura? Ma il Comune dovrà farsene carico. Ribadendo poi che è inaccettabile che ad ogni richiesta di accesso agli atti si riceva quanto meno, una risposta tardiva, quando non arrivi un mancato riscontro, la minoranza che ha presentato esposti e denunce, adesso attende di capire cosa deciderà l’autorità inquirente.
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