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L'intervento

Il Pd tra bilanci e prospettive: «Senza sicurezza non c’è sviluppo»

Il segretario provinciale Sarubbo analizza la situazione nella provincia pontina: «Sono tante le promesse non mantenute dalla destra»

Congresso provinciale Pd, i riformisti fanno ricorso contro l'anticipo

Il segretario provinciale del Pd Omar Sarubbo

«Tante promesse non mantenute da parte della Destra, partendo dal Governo del Paese per arrivare ai singoli territori. Latina e la provincia pontina ne sono, purtroppo, un esempio lampante». Così Omar Sarubbo, segretario provinciale del Partito Democratico, ha inaugurato la conferenza di fine anno, indetta per tracciare un bilancio del 2025, indicando allo stesso tempo le priorità per il nuovo anno.

«In ambito nazionale, chi Governa aveva promesso un miglioramento della qualità della vita, e invece si posticipa l’uscita dal lavoro, non si aumentano le pensioni minime, le accise sui carburanti non sono state eliminate, le disuguaglianze si sono allargate e la sicurezza è diventata solo uno slogan, mentre le Forze dell’Ordine sono sotto organico di 30mila unità».

Il problema sicurezza, un tema importante, che Sarubbo argomenta anche a livello provinciale e, nello specifico, in merito al capoluogo. «A Latina continua la guerra tra bande, esplodono bombe a ripetizione, e tutto viene affrontato come se fosse un fatto normale. Latina invece di cogliere il meglio dalla vicinanza a due metropoli come Roma e Napoli, prende il peggio: è inaccettabile una situazione del genere, la nostra città è diventata una base logistica del crimine. A novembre il ministro dell’Interno Piantedosi è stato a Latina, dopo i primi attentati esplosivi, ma si è trattato di una passerella, ancora aspettiamo risposte concrete. E non sono io a dirlo, ma lo dimostrano i fatti: nulla è cambiato, in città si incendiano auto ed esplodono bombe come accadeva due mesi fa. E’ venuto anche Rocca, ed è stato ringraziato dall’amministrazione per la promessa delle nuove telecamere, come se bastasse la videosorveglianza per fermare i criminali».
A livello regionale «il presidente Rocca galleggia per non scontentare nessuno - ha aggiunto Sarubbo - L’ultimo bilancio lo dimostra: risorse sparse senza opere strategiche per le province e senza una direzione chiara per lo sviluppo».
Sul piano provinciale «le classifiche sulla qualità della vita ci relegano agli ultimi posti. Acqualatina è diventata un carrozzone che si sta portando verso il fallimento, non esiste una politica seria sulla chiusura del ciclo dei rifiuti. Già a maggio avevamo chiesto le dimissioni del CdA di Acqualatina, da allora è stata una pantomima: abbiamo respinto al mittente gli aumenti delle bollette e la richiesta di aumento di capitale voluti dalla destra. Abbiamo dimostrato al partito della Meloni che un bene pubblico non si governa con la forza dei numeri o sotto dettatura di un socio privato o di un partito. Così si fa solo danno. FdI e Lega escano dal fortino in cui si sono asserragliati e si apra un tavolo istituzionale di confronto con tutti i Comuni coinvolti».
Sarubbo non ha trascurato la questione Zes: «Per un anno e mezzo la destra pontina ha alimentato un dibattito per attribuirsi la paternità dell’imminente Zona Economica Speciale. Poi, ad agosto, la presidente Meloni ha scritto ai sindaci spiegando che il nostro territorio non aveva i requisiti. O hanno mentito sapendo di mentire o non hanno studiato. Il risultato è che oggi siamo un buco nero, circondati da aree che beneficiano di vantaggi burocratici e contributi, con un danno enorme per lo sviluppo».
Guardando al 2026, il segretario dem ha indicato con nettezza le priorità: «Il primo punto è la legalità e la lotta alla criminalità organizzata: senza sicurezza e senza rispetto delle regole non è pensabile alcuno sviluppo».
Al centro dell’iniziativa del Pd ci saranno «la questione sociale, a partire da lavoro dignitoso, dai salari, dal contrasto al caro vita, dal sostegno alle fasce più fragili. Vogliamo farci carico delle difficoltà concrete delle famiglie, delle periferie sociali e geografiche, di chi vive precarietà e perdita di potere d’acquisto».
Tra le priorità anche «il gap infrastrutturale che penalizza la provincia: infrastrutture digitali e viarie sono indispensabili per lo sviluppo e per evitare che l’isolamento fisico diventi isolamento sociale ed economico».
L’impegno passa dalla riorganizzazione del partito. «Abbiamo riportato il Pd in tutti i comuni della provincia, aperto nuovi circoli, riorganizzato realtà complesse come Aprilia. Tra febbraio e marzo – ha concluso il segretario provinciale del Partito Democratico - si svolgeranno i congressi di 20 circoli: è un lavoro lungo, ma indispensabile in vista dei prossimi appuntamenti elettorali».

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