Il mancato avvio dei lavori all'interno del porto di Anzio è al centro di una interrogazione presentata in Consiglio regionale dalla portavoce del MoVimento Cinque Stelle Valentina Corrado. In particolare, l'atto rivolto al presidente della Regione Nicola Zingaretti e all'assessore alle Infrastrutture e al'Ambiente Fabio Refrigeri contiene tutta una serie di domande, relative ad alcune criticità delle quali soffre il bacino portuale neroniano.
Innanzitutto, Valentina Corrado chiede chiarimenti sul mancato avvio delle attività relative all'Accordo di programma per l'attuazione del Piano regolatore portuale firmato nel 2010 tra il Comune e la Regione, oneri che spettano alla Capo d'Anzio Spa. In più, il consigliere regionale vorrebbe capire i motivi per cui «non solo non si è dato avvio alle opere principali di cui alla realizzazione del porto di Anzio - si legge nell'interrogazione - ma finanche alle opere connesse al progetto principale, tra le quali le infrastrutture di servizio del porto».
Di conseguenza, secondo la Corrado, ci sarebbero «ritardi in ordine all'avvio del progetto», con la Regione che non avrebbe posto in essere un'attività di vigilanza.
Un altro aspetto su cui Valentina Corrado intende fare luce è quello legato al versamento del canone annuo e dell'imposta regionale: in base a quanto contenuto nell'Accordo di programma, il consigliere regionale pentastellato vorrebbe capire se siano state effettuate delle verifiche sui pagamenti semestrali e quale esito abbiano riportato. Sempre in tale contesto, Zingaretti e Refrigeri vengono interrogati per capire «se siano stati verificati gli aggiornamenti dei canoni contrattualmente stabiliti, laddove sia stato verificato - si legge nell'atto - che la società Capo d'Anzio Spa abbia ottenuto dei ‘ricavi da ormeggi' e ‘ricavi da parcheggio'».
Infine, ma non per ordine di importanza, la portavoce a Cinque Stelle si sofferma sul dragaggio e sullo stato del fondale del porto. In particolare, si chiede se siano stati fatti dei rilievi sul canale di accesso al bacino innocenziano «al fine di avere contezza dell'effettivo andamento del fondale». Infine, la Corrado vorrebbe conoscere i motivi «per i quali non risultano essere stati eseguiti dei dragaggi al fine di procedere alla eliminazione della problematica dell'insabbiamento del porto» oppure, in alternativa, chiede di indicare chi provvederà al dragaggio e se l'operazione dovrà essere eseguita dalla Capo d'Anzio o dalla Regione Lazio.
Tanti interrogativi, dunque, che ora passeranno al vaglio del presidente della Regione e dell'assessore competente.