Da oggi Giovanni Bernasconi è ufficialmente il presidente facente funzioni della Provincia di Latina, in seguito all'efficacia delle dimissioni di Eleonora Della Penna da sindaco di Cisterna e contestualmente da presidente. Sarà dunque il consigliere comunale di Sezze a gestire fino al prossimo ottobre (questo pare ormai sicuro) l'ente di via Costa ma soprattutto presiederà la conferenza dei sindaci dell'Ato 4, impegnata nei prossimi mesi a tentare l'acquisto delle quote private di Acqualatina. Proprio questo ruolo sta sollevando perplessità sottotraccia tra diversi sindaci della provincia, tra cui anche quello di Latina e i colleghi di Civiche pontine. Il sindaco di Bassiano Domenico Guidi lo spiega in modo cristallino: «Non credo sia legittimo che un consigliere comunale presieda la conferenza dei sindaci dell'Ato 4 e svolga coordinamento. Serve un sindaco». Un punto, questo, che in effetti potrebbe creare un conflitto e sul quale sarebbe magari opportuno un parere da richiedere o alla Prefettura o al Ministero.
Il pasticcio nasce dalla Riforma Delrio che doveva portare all'abolizione delle Province. Presidente e consiglieri vengono eletti non più dai cittadini, ma dai sindaci e consiglieri comunali dei comuni del territorio. La figura del vicepresidente viene scelta dal presidente e non è obbligatorio che sia un sindaco. Un'anomalia di questo sistema di gestione fatto più di improvvisazione che di logica amministrativa. Dunque, formalmente, stando ai dettami della Delrio e delle successive comunicazioni arrivate dal ministero in materia, Bernasconi è legittimamente vicepresidente. Ma le dimissioni di Eleonora Della Penna creano un caso che in Italia ha pochi precedenti. Il vice dovrà gestire l'ente forse per dieci mesi e lo farà essendo consigliere e non sindaco della propria città. Considerano la collegialità prevista dalla legge Delrio per quel che concerne il funzionamento dell'amministrazione provinciale, il non essere sindaco non è un problema per Barnasconi. Molto meno chiaro è come possa il consigliere comunale presiedere la conferenza dei sindaci (appunto) dell'Ato4. In dieci mesi di consiliatura ci sarà la necessità di convocare diverse sedute dell'Ato 4, anche in virtù della delicata scalata alle quote private di Acqualatina. Può un semplice consigliere comunale guidare un'assise di sindaci? Una domanda a cui la logica dovrebbe fornire una sola risposta: "no". Ma in Italia, lo sappiamo, tutto è possibile. Tanto che al momento nessuno, nemmeno in via Costa, sembra essersi posto il quesito.
Ulteriore paradosso della vicenda è il fatto che fino alle dimissioni di Della Penna il vicepresidente era un sindaco, Gerardo Stefanelli. Ma il primo cittadino del sud pontino è stato defenestrato, in quanto Della Penna non lo riteneva in sintonia con la precedente azione amministrativa. Il punto è che, nell'attuale assise, Stefanelli è l'unico sindaco tra i consiglieri. Ed è dello stesso partito di Bernasconi, il Pd.