Lo strappo era nell'aria e per capirlo bastava osservare da vicino le dinamiche nel partito delle individualità stretto tra l'incudine di Lbc e il martello del centrodestra. Il Pd perde in consiglio comunale Massimiliano Carnevale, il primo degli eletti nei dem con 880 voti, che oggi si dichiara indipendente e si dimette di qualsiasi incarico.
Le avvisaglie
La decisione era meditata da tempo, ma è maturata di fronte agli ultimi avvenimenti legati all'azienda speciale e a quelle dichiarazioni «indigeste» di Moscardelli che avevano benedetto l'operazione fatta da Coletta sui rifiuti. Già tre mesi prima erano arrivate le avvisaglie di questa scelta quando Carnevale non aveva partecipato al congresso dei circoli e si era detto «confuso dalla linea intrapresa dal Partito democratico in città». Oggi affida la sua decisione ad una lettera inviata al segretario provinciale Salvatore La Penna e ai colleghi del partito, una lettera che parla "di silenzi colpevoli" del partito che dovrebbe fare opposizione e che è complice di una linea attendista e poco concreta.
La lettera
«L'esperienza di questi anni e soprattutto quella consiliare in questa nuova amministrazione mi ha visto impegnato all'opposizione di una maggioranza civica che ha mostrato da subito una forte distanza dalle esigenze e aspettative di tutti noi. Nonostante il Pd in consiglio abbia lavorato e lavori con determinazione per evidenziare e denunciare l'operato troppo spesso sbagliato di Lbc, di contro, il partito ha intrapreso una strada di appiattimento su molti temi, valga per tutti quello dell'Azienda Speciale. E' di tutta evidenza, infatti, che l'operato di questa amministrazione è ormai avallato quotidianamente dal Pd, anche dai silenzi colpevoli che non dovrebbero essere presenti nell'azione politica di una opposizione costruttiva». Il consigliere dice di aver mantenuto «le distanze, lo spirito critico sulle azioni politiche e amministrative poste in essere dalla maggioranza e per nulla condivisibili e lo ho fatto perché coerente con la volontà dei miei elettori che hanno scelto me e il nostro programma e non certo quello di Coletta. Più volte mi sono chiesto cosa si aspettavano da me prima del voto e quello che effettivamente il Pd stava facendo e allora ho provato il disagio di chi sa che con la coerenza si prepara il futuro».
Il nodo delle contestazioni è tutto legato al modo di fare opposizione ad Lbc, un contesto scivoloso per il Pd, che ha mostrato nel lavoro delle segreterie di cedere agli equilibrismi tra il voler attaccare senza averne la convinzione e il restare a guardare senza supportare l'azione dei consiglieri, lasciati come isole a galleggiare su posizioni personali.
«Dobbiamo dire basta all'attendismo, all'immobilità politica e amministrativa: la politica è prendere delle decisioni immediate e tradurle in atti amministrativi con ricadute concrete sulla vita cittadina. Dopo quasi due anni appare fin troppo chiaro che il Sindaco e la sua maggioranza hanno scelto il non fare, forse perché si sentono i "migliori" e questo li ha resi sordi al dialogo e al confronto costruttivo». Poi Carnevale affonda, dichiarando che vede disatteso dal Pd "il mandato politico che ci obbliga ad agire sempre nell'interesse della collettività tutta" e che ravvisa "ci sia troppa aderenza tra la posizione del PD e quella delle liste civiche di maggioranza che a mio avviso non stanno riuscendo a garantire quella necessaria governabilità che andrebbe posta in essere per Latina. Sono convinto pertanto che questa posizione non possa essere la mia per coerenza con i miei ideali, con le mie intime convinzioni e con la mia storia personale ed elettorale. Non sono queste le risposte che la città si aspetta da noi e non è questo il mio scopo politico». Dove si collocherà ora Carnevale? Non è sfuggito a molti i punti di contatto e gli interventi congiunti con Forza Italia, ma per ora il consigliere dice solo di aver preso una pausa di riflessione politica