Verificare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari, ma anche di tutto il personale in servizio, negli ospedali "Riuniti" di Anzio e Nettuno e studiare una possibilità di intervento per potenziare le risorse presenti.

È questo, in estrema sintesi, il contenuto di un'interrogazione presentata in Consiglio regionale dall'esponente di Fratelli d'Italia, Fabrizio Santori, rivolta al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Santori ha preso le mosse dalla carenza di personale sanitario nelle strutture regionali che, di recente, è risultato essere ancora una volta «la causa di gravi problemi di natura psico-fisica degli operatori nei nosocomi». Il riferimento è al malore accusato a Capodanno da una operatrice socio-sanitaria, le cui condizioni di salute si sono aggravate nei giorni successivi e l'hanno portata alla morte, con tanto di malore anche per il compagno, dipendente del medesimo ospedale che si è sentito male dopo aver appreso delle condizioni della donna.

«Lo stress accumulato a causa dei turni ormai non più sostenibile da parte degli infermieri, dei medici e degli operatori socio-sanitari - scrive Santori - provoca quotidianamente conseguenze per la salute di tali lavoratori».

Dunque, considerato l'aumento dei pazienti a causa dell'influenza invernale e che «il sistema dei turni derivante dall'insufficienza di unità mediche e infermieristiche diviene insostenibile per gli operatori, venendo compromessa sia la salute del lavoratore che il lavoro stesso di assistenza ai malati», Santori ha chiesto a Zingaretti se sia sua intenzione verificare le condizioni di lavoro del personale che opera al "Riuniti" di Anzio e Nettuno e se ritenga opportuno «intervenire sul numero di unità in servizio per garantire un adeguato livello di assistenza ai pazienti per evitare, in futuro, gravi conseguenze per la salute dei lavoratori del comparto sanitario della Regione Lazio, provati da turni insostenibili e dall'impossibilità di godere di un adeguato regime di riposo».