La giunta regionale ha approvato la delibera che regola le modalità di funzionamento e organizzazione del Museo del Neorealismo a Fondi, istituto che, in virtù di una legge regionale, sorgerà nell'ex convento di San Domenico a Fondi. Una battaglia vinta dal mondo della cultura, in questo caso rappresentato dall'associazione Giuseppe De Santis, intitolata al grande regista originario della Piana. Immediata la reazione di Virginio Palazzo, consigliere dell'associazione De Santis: «Ho comunicato a Giordana De Santis l'approvazione della delibera regionale che stabilisce l'organizzazione e il funzionamento del Museo ed abbiamo pensato a come sarà contento Giuseppe De Santis, il nostro Peppe, a vedere finalmente realizzato un sogno che ci ha visti impegnati tenacemente per più di dieci anni», ha commentato. Anche il consigliere regionale Enrico Forte ha rilasciato una sua dichiarazione, poiché questo regolamento è frutto di un emendamento firmato da lui e dal collega di Forza Italia GIuseppe Simeone. «Si tratta di un risultato importantissimo sul piano culturale e sociale che risponde all'appello di cinque Comuni: Fondi, Lenola, Sperlonga, Itri e Monte San Biagio. Un risultato frutto di un emendamento presentato nell'agosto scorso in consiglio regionale, a firma mia e del collega Simeone. Con questa delibera, restituiamo un luogo come l'ex Convento di San Domenico, alla collettività e creiamo uno spazio in cui poter aprire e sviluppare il fecondo dibattito con intellettuali che all'esperienza culturale del Neorealismo dedicano i loro studi, insieme ai cineasti che la richiamano nelle proprie espressioni artistiche, alimentando la formazione delle nuove generazioni. Il Museo del Neorealismo nasce a Fondi, luogo emblematico della cinematografia di De Santis e del Neorealismo. Con questa scelta abbiamo dato una risposta ai cittadini, agli studiosi, agli intellettuali che ora potranno contare su un polo culturale di riferimento, a livello nazionale ed internazionale». Con la delibera, la Regione Lazio autorizza la società Laziocrea (incaricata di attuare il programma di valorizzazione del patrimonio storico culturale regionale nell'ambito della campagna Art bonus Regione Lazio) ad effettuare uno studio di fattibilità tecnico economico e un progetto di gestione economica del Museo e autorizza la copertura finanziaria per tale intervento nell'ambito delle risorse economiche già assegnate a Laziocrea.

 Il Museo si svilupperà su quattro sale, di cui una al piano terra, già realizzata e destinata alle proiezioni cinematografiche, con una capienza di circa 80 posti e si articolerà in tre sezioni di una dedicata alle attrezzature di scena e dei laboratori cinematografici. Il Museo prevede spazi dedicati a laboratori, aule per la formazione e le attività educative, per la lettura e consultazione di saggi e riviste, per l'ascolto e la visione di materiale audiovisivo.