Uno schiaffo sonoro per l'amministrazione Terra, che vale quasi 3 milioni e mezzo di euro. La Prima sezione del Tribunale civile di Latina, con la sentenza emessa il 23 febbraio scorso, condanna il Comune di Aprilia a pagare un maxi indennizzo da 3 milioni 240 mila euro alla Flavia '82, cui dovranno aggiungersi altre 300 mila euro di interessi e 39 mila 359,51 euro più iva per le spese legali. La vicenda è quella legata alla risoluzione della convenzione stipulata dall'ente di piazza Roma il 15 gennaio 1990 con la Flavia ‘82, per realizzare sui terreni ceduti dal Comune nel quartiere Toscanini, alloggi di edilizia economica e popolare. Pur avendo ultimato i lavori, la Flavia ‘82 non realizzò le opere di compensazione - il mercato per la 167, la piazza e un'area verde a beneficio del quartiere - ma chiese il 2 luglio 1996 una proroga della convenzione e poco dopo una variante al progetto per le opere pubbliche, che risultavano inadeguate dal punto di vista strutturale. Stando alla memoria presentata dalla Flavia ‘82, il Comune non rispose mai a quella richiesta, ma dopo aver intimato il 29 febbraio 2003 alla società di costruzione di riaprire i cantieri entro 15 giorni, il 6 febbraio 2004 promosse un ricorso al Tar e con la sentenza 662/2005 ottenne la risoluzione della convenzione in ragione della violazione dell'articolo 17, relativo alla mancata realizzazione delle opere compensative. Dopo aver impugnato gli atti successivi, il 5 maggio 2010 la Flavia ‘82 chiese al Comune di liquidare l'indennizzo dovuto proprio in base a quell'articolo, ma l'amministrazione D'Alessio negò il diritto a ottenere il maxi risarcimento lamentando anche la violazione degli articoli 8, 9,10 e 11. La lunghissima vicenda, che da quasi 20 anni si trascina nei tribunali della provincia, oggi fa segnare una sonora batosta per l'amministrazione guidata da Antonio Terra, che negli anni - prima nel 2014 poi nel 2016 - pareva aver avuto la meglio, quando la I sezione Civile della Corte di Appello di Roma nel 2016 si era espressa a favore del Comune, in particolare enunciando il principio secondo il quale, a seguito della risoluzione della convenzione pronunciata dal Consiglio di Stato, tutti i beni realizzati dalla Flavia ritornavano di proprietà dell'ente pubblico.

Con la sentenza del 23 febbraio, il giudice monocratico Concetta Serino, ha accolto le richieste della società e respinto le istanze del Comune di Aprilia - una difesa basata sul difetto di giurisdizione. Entrando nel merito della vicenda però, la I sezione civile del Tribunale di Latina ha accolto le richieste di Flavia '82 e ritenuto condivisibili le conclusioni del consulente tecnico nominato dall'ufficio che «ha quantificato sia l'indennità ex articolo 17 della convenzione, pari a 3 milioni 240 mila euro, sia l'indennità di occupazione senza titolo a carico di Flavia dal 31 dicembre 2012». Secondo il giudice infatti, la convenzione è stata risolta in ragione della mancata realizzazione delle opere compensative, ma la violazione di quell'articolo della convenzione non esclude il diritto della società a incassare il sostanzioso indennizzo,