La decisione del sindaco Antonio Terra di appoggiare la candidatura di Giada Gervasi a presidente della Provincia e non quella di Damiano Coletta ha affossato il civismo, è questo il pensiero del consigliere e candidato a sindaco Carmen Porcelli in merito alle elezioni di domenica scorsa. Elezioni di secondo livello (votavano i consiglieri e i sindaci dei Comuni della provincia) che hanno sancito la vittoria di Carlo Medici del Partito Democratico, anche grazie alla spaccatura dei Comuni civici (Aprilia, Bassiano e Sabaudia da una parte, Latina dall'altra). «La politica del sindaco di Latina sulla gestione dei beni comuni, acqua e rifiuti, è stata improntata alla chiarezza e alla coerenza. Ancora di più stupisce il voltafaccia della maggioranza Terra, a parole contro i poteri forti ma nei fatti vicina, anche troppo, ad essi». Per il candidato a sindaco di Primavera Apriliana queste elezioni sono state un'occasione sprecata per il mondo civico. «Il concetto di civismo, se il risultato del presidente della provincia avesse avuto esito diverso, avrebbe potuto avere radici più solide. Ma il progetto civico è stato messo in discussione e affossato con la scelta del sindaco di Aprilia che, con un colpo di spugna, ha cancellato anni di battaglie su temi fondamentali. Coletta è stato l'unico che ha tentato di risolvere con convinzione e trasparenza gli argomenti più spinosi, la ripubblicizzazione della gestione degli impianti idrici e il governo del ciclo dei rifiuti. Aprilia, invece, ha dimostrato molta opacità, segno che il sindaco non può assumere posizioni forti su questi temi. La battaglia contro Acqualatina appartiene al passato, il Comune ha sempre rinunciato a far valere i diritti degli apriliani nei confronti del gestore dell'Ato4, mentre è stato troppo vicino ad alcuni imprenditori che operano nel campo dei rifiuti. Evidentemente ad Aprilia il civismo è finito, i poteri forti - che secondo quanto ha sempre sostenuto Terra, utilizzavano i partiti per governare il territorio - hanno finito per prevalere ».