Non c'è pace per l'urbanistica, il comparto più caldo dell'amministrazione per la sua storia travagliata, in passato in mano ai dirigenti Monti e Della Penna. Oggi negli uffici di piazza del Popolo di "Politiche di gestione e assetto del territorio" che comprendono l'area vasta di pianificazione urbanistica, edilizia pubblica e privata, antiabusivismo ed espropri, al posto di Umberto Cappiello, dirigente selezionato un anno fa per questo settore con incarico a tempo determinato ex articolo 110 (insieme alla Lanzillotta che fu scelta per i lavori pubblici), è subentrato Paolo Ferraro, già dirigente del servizio Decoro e Bellezza, arrivato alcuni mesi fa dal Comune di Aprilia. Ferraro è stato impiegato a metà, 18 ore a Latina e 18 ad Aprilia fino al 30 aprile scorso, ora presumibilmente a tempo pieno anche se non se ne ravvisano atti in Albo Pretorio e, di contro, il suo nome è già comparso nell'organigramma dell'Urbanistica sul sito istituzionale dell'ente.
E' stato lo stesso Cappiello, come si legge nel decreto di conferimento incarico di Coletta del 2 maggio, a mostrare disponibilità ad assumere il ruolo di dirigente del settore scuola e cultura. E il sindaco ha raccolto subito l'input sostituendolo dal settore per il quale era stato selezionato un anno fa, e ha deciso "l'immediata cessazione dell'incarico conferito per tre anni". Ma la procedura pone interrogativi tecnici e politici e ulteriori dubbi sulla gestione del personale. Attualmente il contratto di Cappiello come dirigente del settore urbanistica, incarico legato a requisiti tecnici previsti nella procedura para concorsuale, è ancora vigente e non è stato annullato, ma al tempo stesso c'è un decreto sindacale che prevede per lui un altro ruolo nel settore cultura. Come si spiega? E' una delle domande che si pone il consigliere di Forza Italia Calvi: «Un anno fa il dirigente è stato selezionato da una commissione e poi scelto direttamente dal sindaco - dice - oggi si registra una inspiegabile retromarcia e viene sostituito da Ferraro che aveva un contratto a 18 ore, almeno fino a fine aprile. Come si può mettere in discussione un dirigente che ha passato una selezione tecnica dopo solo un anno di lavoro? Io credo che questo atto sia fatto male e che abbia profili dubbi da verificare».
Per Calvi oltretutto in assenza di annullamento di quel contratto, Cappiello potrebbe firmare atti alla cultura con il rischio che siano nulli. «Nel momento in cui sottrai dal settore quello che ha vinto e per cui è stato assunto con bando, c'è il rischio che decada la funzione e anche che qualcuno impugni il provvedimento, a partire dagli esclusi e da chi non ha proprio partecipato perché erano previsti requisiti tecnici precisi. Questa maggioranza produce ancora una volta delle procedure dubbie sotto il profilo della regolarità». Dubbi che Calvi solleverà in commissione. Ma c'è anche un aspetto politico. «Per un anno un dirigente ha lavorato per un settore che ha già vissuto stop e cambi di assessore e ora ne arriva un altro che fino a poco tempo era part time, con il rischio che debba ricominciare daccapo. Tutto questo l'urbanistica non se lo può permettere».