Scontro tra Forza Italia e il Movimento 5 Stelle a Fondi in materia di usi civici. Tutto è partito lo scorso 8 maggio, quando a seguito della discussione in Consiglio comunale di alcune alienazioni approvate a privati su terreni gravati da uso civico, si era dato conto di una discussione in aula tra il consigliere comunale del M5S Bruno Sepe e il sindaco Salvatore De Meo. Sepe ha voluto poi precisare le sue posizioni in materia di alienazioni. «Il Movimento 5 Stelle Fondi in merito alle alienazioni non è contrario a prescindere ma ritiene che si debbano considerare alcune varianti oggettive caso per caso. Un conto sono le alienazioni a soggetti che hanno su quei terreni una attività produttiva, agricola, artigianale e/o turistica da chi invece su piccole superfici ha costruito abusi per scopi abitativi spesso per uso estivo. Sappiamo bene che basta intestare l'alienazione a Mogli e/o figli per far apparire questi abusi come prima casa e quindi per necessità abitativa agirando la legge». Il pentastellato chiedeva dunque al Comune di vigilare caso per caso, e aggiungeva: «siamo favorevoli ad insediamenti produttivi che creino reddito e/o ricchezza alle famiglie coinvolte e saremo sempre contrari a casette estive o addirittura a nuclei abitativi affittati nel periodo estivo quasi sempre in nero. Siamo anche convinti che prima o poi una seria amministrazione dovrà necessariamente programmare uno sviluppo turistico nella zona a mare e questo potrebbe voler dire ricomprare a prezzi sicuramente più alti terreni che oggi vengono alienati a prezzi di favore».

A Sepe replica però il consigliere di Forza Italia Vincenzo Mattei, in qualità di presidente della commissione Urbanistica e Assetto del territorio, secondo il quale invece il M5S da sempre mantiene una «ingiustificata contrarietà alla tante richieste da parte dei cittadini di poter definire dopo decenni la propria posizione. Sepe afferma di non essere contrario a prescindere ma da tutte le delibere di Consiglio comunale emerge come il suo voto sia sempre contrario, indipendentementedall'uso abitativo di prima necessità o meno e dalla distanza dal mare; una sola volta egli si è astenuto - forse stava approfondendo la materia. Se volessimo andare a ritroso indietro potremmo facilmente verificare che il precedente Consigliere M5S si è sempre espresso in maniera analoga, quindi la posizione dei 5 Stelle Fondani è chiara: no alle alienazioni e, per logica conseguenza, necessità di procedere con reintegre e demolizioni».

Perché Mattei, alle parole di Sepe che chiedeva «un turismo che tenga conto della vocazione eco compatibile della nostra costa ancora non completamente cementificata ma fino a che non ci sarà un serio progetto di sviluppo turistico si andrà avanti senza quella progettualità a medio/lungo termine che possa garantire i cittadini Fondani contro speculazioni che favoriscono i pochi a danni della intera collettività», replica menzionando l'iter previsto: Sepe, dice, «non spiega a cosa intenda riferirsi e quale strumento istruttorio egli intenda applicare in deroga alla leggi nazionali e regionali. E' probabile che tale atteggiamento sia la conseguenza di uno scarso controllo e visione degli atti, derivandone confusione in chi non conosce la materia delicata e legiferata da normativa statale e regionale. La disciplina delle alienazioni si applica ai terreni che hanno visto una edificazione, e la legge non distingue coloro i quali lo hanno fatto con fini speculativi. Ben diversa ed articolata è la disciplina delle legittimazioni, che possono riguardare i terreni non edificati ma coltivati, dei quali si occupa un perito demaniale nominato dalla Regione, che è l'Ente deputato a decidere in presenza di determinate condizioni. La domanda nasce spontanea: chi ha realizzato una serra, legittimato il terreno e poi venduto l'azienda agricola o il terreno, ha fatto una speculazione? E' evidente che i casi vanno analizzati singolarmente e l'Amministrazione sta lavorando da tempo per dare risposte ai tanti cittadini che vivono una problematica troppe volte utilizzata per soli scopi elettorali o per semplice ostruzionismo politico. Quando Sepe parla di alienazioni concesse a ridosso del mare, utilizzate a scopo di lucro, dimostra una totale mancanza di conoscenza delle proposte di alienazione portate in Consiglio comunale, che non riguardano alcun terreno a ridosso del mare, a meno che egli non intenda riferirsi alle strutture ricettive per le quali sono state applicate altre normative. L'Amministrazione comunale ha idee ben chiare sullo sviluppo turistico della fascia costiera, avendo da tempo iniziato un percorso che, come un puzzle, è composto da tanti piccoli traguardi raggiunti e in corso di definizione e progettazione, come il piano spiagge, il piano accessi, la riqualificazione degli accessi a mare e la tanto amata definizione degli usi civici, il tutto preservando la fascia dei 300 metri dalla battigia. Ricordiamo che questa Amministrazione, ha definito degli indirizzi chiari e precisi e sta procedendo nella definizione degli usi civici nel rispetto delle normative vigenti e nella massima trasparenza, preservando una consistente porzione di territorio a ridosso del mare sulla quale si sta intervenendo per renderlo sempre più fruibile e ricettivo. Comprendiamo che a volte i proclami elettorali diventano ingombranti nell'esercizio del proprio mandato ma considerato il grande sforzo compiuto sinora in Consiglio comunale da tutte le forze politiche - pur nella legittima diversità - sugli usi civici auspichiamo che su temi così delicati ci si soffermi maggiormente ad analizzarne tutti gli aspetti, alla luce soprattutto delle relative leggi di riferimento».