Una discarica a cielo aperto nell'autoparco comunale, un caso di degrado ambientale in una struttura di proprietà comunale. Un vero e proprio scempio a giudizio del candidato sindaco Giorgio Giusfredi, che incalza la giunta Terra sottolineando le cattive condizioni nelle quali versa parte della struttura. «L'autoparco comunale è una vera e propria discarica a cielo aperto. Si chiama così - spiega Giusfredi - perché al suo interno dovrebbero essere parcheggiate le vetture comunali, ed è di proprietà del Comune di Aprilia. Ma nell'edificio, oltre alla palazzina della polizia municipale, all'area coperta dove vengono parcheggiate le auto, ai capannoni delle botteghe di carnevale dove vengono realizzati i carri, c'è di tutto e di più. Ogni cosa viene parcheggiata all'autoparco: dall'asfalto ai calcinacci, dai fusti ai frigoriferi e altri metalli pericolosi, dall'immondizia ai furgoni dismessi della Progetto Ambiente e persino scheletri di ambulanza».
Una situazione incresciosa per il candidato sindaco (sostenuto da Lista Giorgio Giusfredi Sindaco, Partito Democratico, Progetto per Aprilia Ambiente e Territorio e Aprilia Futura), in particolare perché l'autoparco comunale confina con il parco Europa, il principale «polmone verde» del quartiere Toscanini. «L'autoparco si è trasformato in una discarica comunale a cielo aperto pericolosa per l'ambiente e per la salute dei cittadini. Bell'esempio - continua Giusfredi - che si dà ai cittadini sul rispetto dell'ambiente e della legalità. Cosa dice l'assessore all'Ambiente Alessandra Lombardi di questo scempio? Successe lo stesso nel 2009, non è dunque la prima volta che questo episodio si ripete. All'epoca venne presentata un'interrogazione regionale da parte dell'allora esponente di Sel, Filiberto Zaratti, che chiese al presidente della Regione Lazio di verificare immediatamente la consistenza e la quantità dei rifiuti accatastati illegalmente nell'autoparco e accertare le responsabilità dell'illecito ambientale. All'epoca dei fatti i rifiuti furono rimossi ma attualmente si è verificata una situazione identica, anzi secondo Giusfredi ben peggiori di quella di dieci anni fa».