Angelo Casto e undici ex consiglieri di maggioranza del MoVimento 5 Stelle di Nettuno ci riprovano: nelle scorse ore, infatti, è stato presentato il ricorso al Consiglio di Stato contro l'ordinanza del Tar del Lazio che ha negato la sospensione del decreto di scioglimento del Consiglio comunale, firmato dal Presidente della Repubblica dopo le dimissioni di 13 ex consiglieri.

In particolare, sono molte le contestazioni mosse dall'avvocato che rappresenta i dodici ricorrenti: oltre a quelle di primo grado (relative alla mancanza di dimissioni contestuali e alla mancata volontà dissolutoria del Consiglio), se ne sono aggiunte diverse altre, fra le quali spicca il "travisamento degli atti per invenzione" e l'inesistenza di un "fascicolo" o di una "busta" che contenesse tutti gli atti relativi alle dimissioni dei consiglieri.

Innanzitutto, secondo l'avvocato Lucia Baraldi, "la trascrizione parziale e inesatta - si legge nel ricorso - della nota del segretario comunale, ha concorso a determinare l'errato convincimento del primo giudice: in particolare, l'ordinanza ha omesso di considerare i due atti collettivi contenenti ciascuno le dimissioni e le rispettive deleghe per il protocollo".

In più, l'esistenza di una busta è ritenuta dai ricorrenti una "invenzione" tesa - prosegue l'atto - "a supportare l'inveritiera circostanza che i due atti collettivi fossero confluiti in un unico contesto documentale, condiviso e sottoscritto da tutti i 13 consiglieri dimissionari". "Non esiste agli atti - contestano ancora i ricorrenti - alcun minimo accenno a questa busta, a meno che non si voglia indicarla come sinonimo di quel ‘fascicolo' contenente le 13 dimissioni".

Infine, ecco cosa intende in merito al travisamento degli atti per invenzione: in sostanza, secondo l'avvocato dei ricorrenti, il decreto di sospensione del Consiglio "pone a fondamento della sospensione del Consiglio comunale di Nettuno circostanze fantasiose e false, giacché le dimissioni dalla carica non sono state, come dichiara il Prefetto, rassegnate ‘personalmente e contestualmente e nemmeno sono contenute, come prosegue il Prefetto, in un unico ‘fascicolo'».