Sono ripresi col Consiglio comunale di ieri 28 agosto i lavori amministrativi, deputati all'assemblea dei rappresentanti eletti dai cittadini. La prima seduta dopo la pausa estiva. Un rientro a fatica, a giudicare dai banchi dell'opposizione, praticamente vuoti. Anzi, occupati dapprima da un unico, eroico consigliere, Fulvia Pisa della Lega, poi più avanti da Pino D'Andrea (Pd) e da Ilaria Marangoni (Forza Italia). Il resto dell'opposizione, assente.
Non che ci fosse granché da discutere. La breve seduta ha visto l'approvazione di un debito fuori bilancio di circa 3,5 milioni di euro, la modifica del regolamento del trasporto scolastico, il bilancio consuntivo dell'Azienda speciale e poco altro. Roba che si è potuta rivedere tranquillamente la maggioranza, senza troppo contraddittorio. Fulvia Pisa, per la Lega, è intervenuta a margine sulla mozione presentata con il consigliere Valentino Giuliani (FI) contro il patrocinio al Terracina Book Festival, perché prevedeva di ospitare Adriano Sofri. Per un attimo si è pensato anche che stesse parlando per suo conto, e qualcuno ha ricordato che Giuliani è (ancora) in Forza Italia. Nel merito, Pisa ha così parlato: «Voglio ribadire che non non avevamo nulla contro il festival, che riteniamo anzi che alzi l'asticella del livello culturale della città. La nostra era una presa di posizione contro l'amministrazione comunale di destra, guidata da un sindaco di destra, da cui ci aspettavamo una sensibilità diversa». Nessuno ha ritenuto di replicare. Dalla maggioranza è apparso quasi ovvio. Dall'opposizione.... non c'era nessuno.
Per il resto, unico intervento elaborato, quello del sindaco Nicola Procaccini, che dopo l'approvazione del debito fuori bilancio con la banca Ifis, ha voluto, come ha sempre fatto, ricordare a cosa corrisponde un esborso dalle casse della città, di tale portata: «Rappresenta la delibera che chiude un debito originario di 9 milioni di euro. È quella con l'importo più alto del dissesto, ma anche dell'intera storia di Terracina. Il Comune, è stato condannato a pagare 9 milioni 450 mila euro, più interessi moratori, più interessi convenzionali, dunque oltre 11 milioni di euro per una factoring vigliacca, fatta per spostare alle generazioni future una crisi finanziaria enorme». Questa transazione, liquida invece all'istituto di credito, 3,4 milioni di euro. Mentre liquidò già, al 45%, 3,5 milioni di euro.
Con meno di un'ora, il primo Consiglio comunale post vacanza, si è chiuso.