"Questa buona scuola cade a pezzi, commissioni edilizie subito!" questo il testo dello striscione che è stato affisso di Blocco Studentesco fuori dal liceo Meucci e dall'istituto superiore ex Mattei (che fa parte dell'istituto Rosselli), oggetto  oggetto in queste settimane di dibattito sulla situazione strutturale. Un'azione per sottolineare i problemi ancora irrisolti rispetto all'edilizia scolastica. "Otto scuole senza certificato antisismico – inizia la nota di Sergio Filacchioni, responsabile locale del Blocco Studentesco – otto scuole dislocate sul territorio del centro e della periferia che in oltre dieci anni non hanno mai prodotto le certificazioni previste dalla legge. Nella lista figurano due istituti superiori, il Liceo Meucci e l'istituto professionale Mattei, insieme alla scuola elementare di Campoverde e altri cinque plessi minori situati nelle frazioni del comune. Una situazione inaccettabile che rischia di sfociare in tragedia. Tragedia sfiorata ad inizio settembre nella scuola elementare di Campoleone quando un intero controsoffitto è rovinato su un'aula (fortunatamente) vuota. Le problematiche non risparmiano nemmeno il Liceo Antonio Meucci, oggetto di attenzione per le continue infiltrazioni d'acqua che hanno causato la chiusura di un'intera ala già dal marzo scorso ma che non hanno trovato ancora soluzione se non la promessa di un inizio lavori verso metà ottobre, ad anno scolastico già partito".

"Una situazione – continua la nota - che dimostra bene il danno causato dalla "Buona Scuola" firmata Renzi all'istruzione pubblica italiana. Senza fondi, con continui tagli e deresponsabilizzazioni ci troviamo di fronte a scuole che cadono a pezzi, strutture fatiscenti causate da governi "imbecilli" che prendendo esempio dal cosidetto "modello anglo-sassone" di una scuola più moderna e sponsorizzata, hanno tralasciato le basi: un tetto solido sulla testa degli studenti. Il Blocco Studentesco esige l'introduzione di commissioni edilizie interne ad ogni istituto formate da studenti, docenti e genitori eletti annualmente che possano interagire direttamente con la Regione, che si dovrà prendere carico di provvedere alle problematiche del singolo istituto".  "Lanciamo questa nostra proposta – conclude Filacchioni – con la certezza di chi la porta avanti da anni dentro e fuori le scuole. Non vogliamo più vedere sopralluoghi, come successo il 3 settembre scorso, con protagonisti consiglieri comunali del Partito Democratico, un partito reo di aver devastato la scuola pubblica nel suo ultimo governo e che ora non può, non deve avere, più nessuna voce in capitolo. Il Blocco Studentesco è un movimento che guarda avanti: quest'anno saremo un tamburo martellante, saremo lo sprone di tutti quelli che, anche nel nuovo consiglio comunale, hanno annunciato cambiamenti accomodandosi sulle poltrone".