"Sabato mattina, con la riunione del Consiglio Regionale per discutere la mozione di sfiducia presentata dal Centro Destra, si farà finalmente chiarezza nel Lazio su chi sostiene la giunta Zingaretti e le sue politiche. Sabato mattina abbiamo finalmente la possibilità di far dimettere Zingaretti e ridare un futuro di sviluppo alla Regione Lazio". E' quanto si legge in una dichiarazione congiunta di Stefano Parisi (Energie Per l'Italia), Antonello Aurigemma  (Forza Italia), Fabrizio Ghera, (Fratelli d'Italia), Angelo Tripodi (Lega), Massimiliano Maselli (Noi con l'Italia). Dunque anche Forza Italia conferma la sua posizione a favore della mozione di sfiducia. Una mossa che smentisce Claudio Fazzone, coordinatore regionale, che solo questa mattina aveva detto che ormai non c'erano più le condizioni per la sfiducia e dunque sarebbe stato meglio per Forza Italia ritirare l'atto, in modo da evitare brutte figure in Consiglio. Le parole di Fazzone erano successive alla dichiarazione di Enrico Cavallari, consigliere del misto ed ex Lega, che ha annunciato che non sosterrà la mozione di sfiducia a Zingaretti. Ma in questo turbine di parole ecco arrivare il comunicato unitario del centrodestra che porta anche la firma di Antonello Aurigemma, capogruppo di Forza Italia. Una mossa che segna una evidente frattura tra il coordinatore regionale e il gruppo. Ancora una volta all'interno degli azzurri del Lazio andrà fatta chiarezza. 

Ad ogni modo il centrodestra intende arrivare fino in fondo e provare a stanare anche M5S. "Se il Movimento 5 Stelle non partecipasse al voto manterrebbe in vita la Giunta di sinistra in Regione. I 'portavoce dei cittadini' avallerebbero le liste d'attesa, i pronto soccorso da terzo mondo, gli incidenti sulla Roma Latina e la città di Roma sommersa dai rifiuti. Una giunta che non lavora per il Governo della Regione ma per il congresso del PD, una Giunta responsabile del degrado della Sanità, del blocco degli investimenti, dell'inconsistenza delle politiche per l'occupazione, e, soprattutto, del disastro sui rifiuti. La Regione Lazio continuerebbe a vivere nell'incubo della morsa Zingaretti - Raggi. Il Centro Destra unito porta così alla luce del sole la vera natura del Governo della Regione Lazio, un Governo PD-5Stelle. Con Zingaretti segretario del PD questo sarà il Governo del Paese." 

Salta la sfiducia contro Nicola Zingaretti. Quando sembrava praticamente tutto fatto, ecco arrivare il colpo di scena: il consigliere regionale ex Lega Cavallari ha annunciato che non voterà la sfiducia a Zingaretti, togliendo in tal modo al centrodestra la forza propulsiva per arrivare al voto. Subito dopo il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, coordinatore regionale del partito, ha detto che "la sfiducia contro Zingaretti non ci sarà". 

Enrico Cavallari, dopo giorni di indiscrezioni, ha affidato ad una nota la propria posizione: "Non votero' la sfiducia a Zingaretti perche' se realmente si vuole avviare un cammino verso il centrodestra unito, l'unico atto politico credibile e' sfiduciare intanto il governo nazionale". Poco dopo sulle agenzie arriva la dichiarazione del coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. "Adesso chiamero' il mio capogruppo e gli diro' che vista la posizione di Cavallari e' inutile andare a fare delle figure del genere in Consiglio. Loro avevano dato per certo che Cavallari avrebbe firmato la mozione di sfiducia, ma davanti alle parole di Cavallari ci conviene di piu' a fare una battaglia sul bilancio e dare risposte certe ai problemi nei comuni e nelle imprese che a discutere di una mozione che non ha i numeri. Se l'opposizione e' convinta di mandare a casa la giunta non c'e' bisogno di presentare la mozione di sfiducia- ha proseguito Fazzone- ma si va dal notaio o dal segretario regionale, si firmano le dimissioni e si va ad elezioni".

Ora bisogna capire se Aurigemma seguirà l'indicazione di Fazzone, e la cosa non è scontata. Il senatore in proposito, dice all'agenzia Dire: "Si assumera' la responsabilita' rispetto a questa incongruenza.  Lo strumento della sfiducia e' serio quando ci sono realmente problemi politici forti e l'opposizione che ha contezza dei numeri decide di fare la sfiducia. Diro' al capogruppo che e' inutile andare in aula perche', tra l'altro, si fortificherebbe ulteriormente la maggioranza e creeremmo dei ritorni politici a singoli personaggi che si andrebbero a vendere alla maggioranza".

Sorpreso Stefano Parisi di Energie per l'Italia: "Non capisco l'intervento di Fazzone, so che lui in provincia di Latina ha fatto molti accordi col Pd. Che ci sia un tentativo dentro a FI di qualcuno che vuole sostenere Zingaretti non mi meraviglia. Mi auguro che Tajani prenda posizione chiara. Mantenere in piedi Zingaretti - aggiunge - significa mantenere delle politiche su sanita',rifiuti, trasporti devastanti. Chi si fa complice di questo si assumera' le sue responsabilita' politiche. Comunque saranno i consiglieri regionali a decidere, non Fazzone". 

di: Tonj Ortoleva