Nicola Procaccini si candiderà alle prossime elezioni europee. L'annuncio "bomba" è solo in attesa di una conferma ufficiale da parte del sindaco di Terracina ma, da alcune indiscrezioni, sembrerebbe che il primo cittadino abbia sciolto le riserve ieri sera nella riunione di maggioranza. E se è vero che la notizia era nell'aria da tempo, è altrettanto vero che la conferma avrebbe comunque colto di sorpresa tutti i consiglieri e gli assessori presenti al consueto tavolo settimanale dei rappresentanti del governo della città. Procaccini avrebbe offerto la sua disponibilità a candidarsi al parlamento di Strasburgo direttamente all'amica e leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
In attesa dell'ufficialità, dunque, è bene fare un quadro della situazione partendo dal fatto che la decisione non provocherebbe alcuna ripercussione, nell'immediato, sull'amministrazione comunale perché non ci sarebbe incompatibilità tra le cariche di sindaco e parlamentare europeo fino all'eventuale elezione. Sempre nello scenario che sta per aprirsi va anche sottolineato che, anche qualora dovessero esserci tra alcuni mesi l'elezione a Strasburgo e le successive dimissioni del sindaco, non ci sarebbe comunque lo scioglimento dell'amministrazione in carica poiché verrebbe guidata dal vice sindaco, Roberta Tintari, fino alla successiva scadenza elettorale. Resta il fatto che per Procaccini sarebbe una sfida molto impegnativa, considerando che il collegio di appartenenza si estenderebbe a tutto il Lazio, alle Marche, all'Umbria e alla Toscana. C'è anche un altro aspetto da tenere in considerazione, ovvero che Procaccini sarebbe il primo terracinese a cimentarsi nella storia della cittadina tirrenica con la sfida delle elezioni europee. Resterà da vedere se sarà anche l'unico, ma una cosa è certa: la sua candidatura metterebbe "un freno" alle ambizioni di tutti coloro che, a Terracina e nel resto della provincia di Latina, stavano valutando seriamente l'ipotesi di correre per un posto a Strasburgo. Procaccini, davanti ai suoi consiglieri e assessori, avrebbe spiegato questa scelta con due motivazioni su tutte: l'impossibilità, dettata dalla legge, di concorrere per un terzo mandato a sindaco di Terracina e la concreta possibilità di portare le istanze cittadine nella massima assise continentale dove, come noto, le opportunità economiche da sfruttare non sono poche. E questo nonostante, fino ad oggi, soprattutto in Italia, non sono stati in molti ad aver avuto accesso ai fondi.