Olivier Tassi ad ottobre non aveva risparmiato le critiche interne al movimento, ma la sua posizione sembrava rientrata dopo la nomina a vice capogruppo. Oggi l'ex presidente del consiglio comunale (lasciò il posto a Colazingari per ragioni professionali) e presidente della commissione trasporti sceglie di staccarsi dall'alveo Coletta-centrico del movimento per intraprendere la strada del gruppo autonomo dentro la coalizione. Una scelta che covava e che ha abbracciato con l'oltranzista Salvatore Antoci e con Massimo Di Trento, habitué delle assenze strategiche in consiglio comunale ogni volta che approdavano punti su Abc. E proprio l'azienda speciale voluta da Coletta e sponsorizzata come la scelta migliore possibile, è la prima causa di scissione. Lo ammette, senza problemi, Tassi, tra i firmatari principali del progetto di Latina Bene Comune stilati per il salto elettorale del 2016. «Ci aspettavamo un'accelerazione e un cambio di passo sia sull'azienda speciale che sull'urbanistica. E in particolare su Abc, da ottobre, nulla si è mosso: ancora non conosciamo il piano industriale, i livelli di efficienza attesi nel servizio rifiuti non ci sono, la situazione è ferma. Avevamo acconsentito alla mediazione proprio per dare un segnale di responsabilità e chiedere la risoluzione di queste problematiche». Tassi segnala anche il grande ritardo con cui è stato licenziato il regolamento del controllo analogo che doveva essere varato al battesimo dell'azienda speciale. Lui stesso in consiglio comunale non si è presentato per votarlo. «Ci sono vistose mancanze anche in quel regolamento - spiega e alla nostra domande delle ragioni per cui non abbia presentato emendamenti dice: «Avevo fatto dei rilievi su una materia estremamente tecnica e complessa, ma non sono stati presi in considerazione».
Sull'urbanistica Tassi spiega che non si può continuare a procedere per provvedimenti singoli. «Manca una visione complessiva di città ma anche sulla gestione della macchina amministrativa siamo critici». Il punto era stato sostenuto mesi fa con critiche alla gestione di Rosa Iovinella. «Non siamo soddisfatti di come si sta agendo sul personale e sull'organizzazione, passi in avanti non se ne fanno e Iovinella è al vertice della gestione di queste problematiche». Ora cosa cambierà? «Abbiamo scelto la strada dell'autonomia pur continuando ad aderire al progetto del sindaco che sentiamo nostro. Abbiamo chiesto di confluire nel gruppo «Latina rinasce», vedremo se sarà possobile. Vogliamo esprimere le nostre posizioni in modo autonomo in consiglio comunale perché in due anni e mezzo di amministrazione sono rimaste confinate nella dialettica della maggioranza. Gli obiettivi che questa amministrazione ha promesso ai cittadini in parte non sono stati realizzati, è il momento di un'azione più incisiva. Passo dopo passo e provvedimento dopo provvedimento faremo le nostre scelte».