L'assessore all'ambiente del Comune Lessio e i componenti del Cda di Abc dovrebbero rassegnare le dimissioni. A dirlo il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Nicola Calandrini che entra a gamba tesa sulle polemiche di questi giorni in merito al piano industriale di Abc, ancora fermo negli uffici del Comune per una completa riscrittura. Secondo il consigliere l'atto commissionato da ABC, con altri costi a carico dei cittadini, e depositato agli atti del Comune il 14 dicembre 2018, non risponde agli indirizzi approvati dal Consiglio Comunale. «Oggi questo assunto – scrive – fa finalmente parte della presa di coscienza dell'amministrazione espressa attraverso le parole dell'assessore al bilancio Gianmarco Proietti. Proietti, a cui va dato atto dell'onestà intellettuale, ha affermato che «Come assessore non ho spazi di manovra, tutto questo è stato definito dal consiglio comunale con l'approvazione della relazione ex art.34. Questa relazione prevede un mutuo che ha un tetto di 12 milioni di euro e l'azienda deve funzionare dentro quel recinto. Chiunque dice qualcosa di diverso deve presentarsi in consiglio comunale. E io non ho intenzione di chiederlo al consiglio. ABC può funzionare su quella relazione», aggiungendo inoltre che il Piano ora deve «Deve essere gestito dai nostri uffici. Cambiamo il piano industriale». Per Calandrini sono affermazioni che segnano uno spartiacque nella vicenda e – dice - è quindi condivisa la mia affermazione che questo Piano «non doveva varcare la soglia del palazzo comunale». «Ora – incalza - si deve avere il coraggio di assumere immediatamente i provvedimenti conseguenti: le dimissioni dell'Assessore all'Ambiente Lessio e dei componenti del Cda. Il primo per le responsabilità nella gestione di un procedimento che fa acqua da tutte le parti, per la stratificazione di errori su errori: se l'esito del ricorso al Consiglio di Stato, la cui udienza dovrebbe essere stata fissata per il 21 febbraio, non sarà positivo per il Comune – e spero per il bene di tutti che questo non accada - il danno sarebbe enorme». Per Calandrini invece i componenti del Cda devono dimettersi perché «hanno dimostrato di non rispettare gli indirizzi del Consiglio Comunale, a cui la loro attività doveva uniformarsi, e per il solo fatto di aver tentato di condizionare l'Ente in scelte fuori dai canoni normativi, accreditandosi, attraverso lo strumento del Piano Industriale, attività che non gli sono state mai affidate dal Consiglio (gestione integrale del ciclo dei rifiuti; applicazione della tariffa rifiuti puntuale e sua gestione). Il Sindaco Coletta – conclude - intervenga subito e senza esitazioni».
Abc, Nicola Calandrini (Fdi): "È l’ora delle dimissioni"
Latina - Il consigliere Calandrini chiede un passo indietro di Lessio e del Cda dell’azienda speciale