Il sindaco chiamato a spiegare sulla variante Q3 e sulle motivazioni delle scelte urbanistiche recenti finite nel mirino della Procura. L'appuntamento è il 20 febbraio alle ore 9 in sede di consiglio comunale, come è stato deciso ieri in conferenza dei capigruppo dopo il punto sollevato dall'opposizione (tutti tranne il Pd) che vuole aprire un confronto con il sindaco e la giunta nella sede deputata per affrontare vicende urbanistiche. Troppo poco, per i consiglieri di opposizione, è liquidare il caso in una conferenza stampa, come ha fatto il sindaco nel giorno in cui è stata diffusa la notizia che non era indagato (il sindaco ha parlato di «tentativo di destabilizzazione democratica» senza fare cenno alla destabilizzazione politica della prima inchiesta che riguarda un atto della sua amministrazione) dove non si è entrati nel merito dell'iter amministrativo e della scelta politica. E solo tecniche le spiegazioni emerse in tre commissioni sul tema a gennaio, tutte occasioni in cui assessore e uffici hanno ribadito la regolarità. L'assessore all'urbanistica Castaldo sulla delibera 457, oggetto di un'inchiesta per lottizzazione abusiva, abuso d'ufficio e falso, nella prima occasione pubblica di confronto ha sostenuto che si trattasse di una pratica edilizia e mera presa d'atto dell'annullamento di un vincolo da parte della Regione, un'incombenza per la quale bastava una determina dirigenziale. «Se fossi stato io il dirigente - aveva detto - avrei risolto il caso con una determina». Invece secondo l'opposizione quell'iniziativa avrebbe richiesto l'intervento del Consiglio comunale, per il semplice motivo che il Ppe del Q3 è frutto di una variante apportata nel 1988 al Piano regolatore generale, e dunque per mettervi mano occorrerebbe la stessa procedura di allora: passaggio in Commissione e poi voto in Consiglio, prima di finire dritto in Regione Lazio per il visto propedeutico alla definitiva adozione. Ma al di là degli aspetti normativi, il consiglio comunale sarà l'occasione per chiamare Lbc e il sindaco a rispondere sulle motivazioni politiche che stanno portando a gestire l'urbanistica in questo modo: tirando fuori dal cassetto procedimenti bloccati da anni e trovando soluzioni immediate per singoli atti di concessione ai privati senza mettere mano alle criticità che interessano il governo della città sul piano della gestione dei piani attuativi annullati.M.V.