«Cinque assessori della giunta Coletta che organizzano una iniziativa probabilmente finalizzata all'adesione al Partito democratico, non può passare come una cosa politicamente normale. Il sindaco deve chiarire». Il coordinatore provinciale di Forza Italia Alessandro Calvi ha un moto di stupore quando apprende che cinque componenti dell'esecutivo Coletta sono promotori dell'appuntamento di oggi alle 18 al palazzo della cultra dal titolo "Una Piazza Grande per Latina. Dopo e oltre le primarie: per non fermarsi". «Sono la maggioranza della giunta Coletta. Cosa significa questo? Che il Pd è oggi l'ispiratore della giunta comunale? Ma il Pd non sta all'opposizione di Coletta? Credo che fare chiarezza sia il minimo», dice ancora Calvi.
Era abbastanza prevedibile che l'opposizione si sarebbe mossa a criticare questa iniziativa pubblica a cui aderiscono Franco Castaldo, Patrizia Ciccarelli, Emilio Ranieri, Gianmarco Proietti e Silvio Di Francia. Cinque assessori su nove totali, a testimonianza di come l'amministrazione abbia una forte impronta "zingarettiana" che in questo momento però significa anche Partito democratico, essendone Zingaretti il segretario nazionale. Alessandro Calvi parte da questo assunto e chiede dunque al sindaco di intervenire, chiarendo appartenenza e colore politico dell'amministrazione. «Da più di un anno giustifichiamo il fatto che il sindaco Damiano Coletta abbia aderito a Italia in Comune, un partito con un chiaro posizionamento politico, nonostante lui sia stato eletto in una coalizione civica. Ma adesso credo si sia superato il limite. Se cinque assessori si impegnano pubblicamente per costruire un nuovo centrosinistra, ispirandosi alla linea dettata dal segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti, si pongono delle questioni ben precise nella giunta e nella maggioranza che si definisce civica. Perché la giunta, in questo momento, dimostra di non essere civica ma di avere una chiara impronta politica».
Una questione che secondo Calvi deve chiarire il sindaco Coletta: «E' lui che ha nominato i 5 assessori e deve dire alla città, dunque al Consiglio comunale, che benedice la loro iniziativa che mira a costruire una coalizione con il Pd o addirittura un loro ingresso tra i democratici. E soprattutto Latina Bene Comune deve spiegare cosa resta del loro tanto decantato civismo».
Una questione, quella che pone Calvi, che in qualche maniera si può anche specularmente porre dalle parti del Pd di Latina. Un partito che, almeno ufficialmente, coi suoi due consiglieri, si pone all'opposizione della giunta Coletta.
Ma può ancora esserlo se cinque assessori di Coletta si impegnano in una iniziativa politica insieme a persone vicine al capogruppo comunale del Pd Enrico Forte? Un corto circuito politico.