Un fine settimana movimentato nella Lega del Lazio e in quella pontina in particolare. Gli ingressi di personaggi ex An ed ex Forza Italia nel Carroccio in questi ultimi mesi ha acceso un campanello d'allarme nei vertici nazionali del partito, tanto da dare il via ad una strategia finalizzata a governare questa ascesa di consensi anche sui territori. E' in questo quadro che va letta l'indiscrezione uscita venerdì mattina sul Corriere della Sera secondo cui Matteo Salvini era sul punto di nominare Daniele Belotti, deputato bergamasco della Lega come commissario del Lazio. Una ipotesi smentita in serata da Salvini medesimo. Ma negli ambienti leghisti l'impressione è che questa decisione sia solo rinviata. Ieri l'agenzia Adn Kronos ha ripreso l'argomento e, citando fonti autorevoli della Lega, ha scritto: «Stiamo solo portando avanti la strategia prevista, c'è uno schema da applicare al centro e al sud, dove la Lega si affiderà a triumvirati regionali, composti da due quadri politici e uno amministrativo, che dovranno strutturare la Lega in territori che ci chiedono attenzione».

Un dettaglio nuovo, come si vede, che potrebbe essere appunto quello adottato nel Lazio.  Francesco Zicchieri, attuale coordinatore regionale, gode della fiducia di Matteo Salvini, così anche il vero uomo forte della Lega a Latina e nel Lazio, Claudio Durigon. L'annunciato arrivo di Belotti non è stato preso bene e pare che Durigon si sia fatto sentire sia con Giancarlo Giorgetti sia direttamente con Salvini.
Alla fine l'ha spuntata e con la smentita di Salvini il caso è (per ora) chiuso.  

Ma c'è chi dà a questa indiscrezione circolata venerdì un'altra lettura: sarebbe stato un monito dato da Salvini ai nuovi arrivati nel partito del Lazio ad evitare scontri interni, in vista delle candidature per le europee. Sì perché è qui che si sta consumando il vero «redde rationem». Le previsioni dei sondaggi sono talmente ottimistiche che danno alla Lega la possibilità di portare a casa 4 o 5 deputati europei. E per essere inseriti in lista c'è la fila. E Salvini vorrebbe evitare di vedere in corsa personaggi legati a un passato che rimanda a nomi come quelli di Silvio Berlusconi o Gianfranco Fini.  In questo senso una prima grana all'interno della Lega era scoppiata alla presentazione degli ex An legati a Giuseppe Mochi, l'ultimo segretario provinciale di Alleanza nazionale in provincia. La Lega di Latina organizzò una conferenza stampa che fece particolarmente irritare i vertici nazionali del Carroccio. Due giorni dopo Zicchieri e Durigon convocarono una conferenza stampa per dire, in sostanza che chi entra nella Lega lo fa senza nulla a pretendere. Si entra e si milita. Il problema è che negli ultimi mesi c'è l'impressione che la Lega a Latina sia fatta sostanzialmente di ex qualcosa (An, Udc, Forza Italia). E di nuovo rischia di restare ben poco. Esattamente quello che Salvini vorrebbe evitare.