Non si fa attendere la replica di Fratelli D'Italia nei confronti della consigliera Ilaria Iacoangeli. Motivo del contendere l'interpretazione del regolamento licenziato dalla commissione all'unanimità e che vieta la vendita di oggettistica di nuova fattura raffiguranti simboli riconducibili ai reati di apologia politica, religiosa e di genere. Nessun riferimento esplicito, all'interno del regolamento a simboli legati a una particolare formazione politica. Eppure è implicito nel testo della Costituzione e nelle leggi dello Stato che il divieto in Italia riguardi l'apologia del fascismo. Del resto nel comune nord pontino, città fondata nel 1937 da Benito Mussolini, non è infrequente imbattersi durante i mercatini in banchetti che espongono e vendono cimeli e oggettistica raffigurante il duce. Seppur privo di riferimenti, il comunicato della consigliera della lista Terra ha scatenato le ire dei consiglieri di Fratelli d'Italia, che pure in commissione erano d'accordo all'adozione del regolamento. "Ancora una volta - accusa il capogruppo di Fratelli D'Italia - ci si trova di fronte a dichiarazioni di consiglieri della pseudo maggioranza civica di Aprilia, ovvero oggi, di una consigliera in particolare, Ilaria Iacoangeli  in riferimento a dichiarazioni, che nulla hanno a che vedere o meglio, non corrispondenti del tutto alla verità. Probabilmente la consigliera 'travolta' dall'entusiasmo e lo slancio del comunicato stampa, ha omesso di affermare ciò che è la reale portata del risultato raggiunto successivamente alla discussione, poi licenziato all'unanimità in commissione dove sono commissario. Le iniziative nostalgiche di cui parla la signora consigliera, partono da un passaggio fondamentale dell'art. 3, comma 3 del regolamento in questione e cioè "l'apologia". Devo ancora una volta ricordare alla consigliera che l'apologia di per se non è un reato se non accompagnato da atti che ne richiamano tale "delitto". Apologia vuol dire esaltazione, non esporre cimeli o simboli di qualunque parte politica e storica del passato. Esaltarne con gesti e fattive manifestazioni popolari tali simboli, si identifica il reato. Ho dovuto ricordare ad alcuni consiglieri che parlavano di Costituzione e di cosa esattamente prevede in taluni passaggi, la Carta Costituzionale. Particolari che nulla hanno a che vedere con la commissione di ieri. Anche medesima consigliera sta facendo "apologia" del proprio comportamento scorretto nell'illustrare i temi della discussione, ovvero omettendone alcuni passaggi ed esaltando le proprie virtù consiliari. Desidero ribadire che pur essendo tanto soddisfatta, la consigliera Iacoangeli dovrebbe chiarire come mai nel regolamento modificato, dietro mio suggerimento, non figura da nessuna parte che "gli oggetti e o cimeli storici risalenti all'epoca passata" non devono essere esposti o messi in vendita, tutt'altro, si fa solo esplicito riferimento a coloro i quali fabbricano cimeli o merce moderna che possa ricondurre all'apologia politica di "qualsiasi estrazione", nonché religiosa e di genere. In parole povere possono essere esposti e venduti, la storia resta storia. E non per ultimo, vorrei che la consigliera prendesse atto che siamo quasi nel 2020 e che attraverso l'esposizione di cimeli storici-antichi di qualsiasi estrazione partitica del passato, non ledono la dignità della persona nei principi di libertà e dignità umana. I cittadini apriliani e gli italiani conoscono bene il termine democrazia ed è il più bel termine che oggi esiste. Non abbiamo bisogno di "maestre" che ci insegnino il vero significato di "lesione della dignità altrui" in ogni forma e modo. Tra questi non siamo sicuramente noi. Dovrebbero essere ben altre le iniziative che suggerisco alla consigliera affinché ciò non avvenga e di sicuro non è questo il modo di "ostacolare le iniziative nostalgiche". Aprilia è una città di fondazione, ferita nel profondo da chi, in passato deturpandone architettonicamente ciò che è stata, ne ha stravolto le origini e la storia. Questa, non si cancella, fa parte delle origini di ognuno di noi ed il ricordo del passato fa si che ci proietti in una prospettiva di un futuro sempre più libero e senza alcuna "nostalgia". Infine ricordo alla consigliera che il tema di far diventare "itinerante" predetto mercatino, non è una sua iniziativa ma di consigliere della sua maggioranza che è stato condiviso da tutti i commissari, così come le ulteriori modifiche e suggerimenti "costruttivi" espressi da altre componenti politiche della commissione".