"Parte dal Lazio un nuovo protagonismo delle donne democratiche. Un documento unitario, firmato da tutte le consigliere di maggioranza, prende spunto dalle buone pratiche della Regione per porsi come base della piattaforma della nuova Conferenza nazionale delle Democratiche. Un luogo autonomo di discussione, per unire le forze e creare una rete solida di sostegno e promozione al femminile in cui affrontare tematiche sociali, culturali ed economiche non più prorogabili".

Lo affermano le consigliere regionali Eleonora Mattia, Marta Bonafoni, Marta Leonori, Sara Battisti, Michela Di Biase, Marietta Tidei, Michela Califano e Valentina Grippo, firmatarie del documento politico della Conferenza Democratica del Lazio.

"L'obiettivo – sottolineano - è quello di incidere nella vita quotidiana delle donne tramite azioni concrete seguendo l'esempio dell'amministrazione guidata da Nicola Zingaretti. Grande attenzione al tema del lavoro, con la legge approvata sull'equo compenso e la proposta di legge sulla parità retributiva e il sostegno all'occupazione e all'imprenditoria femminile di qualità. Tutele delle condizioni di lavoro e pari opportunità nel commercio, inserite nel testo unico appena approvato, e garanzie per le lavoratrici agricole introdotte nella legge di contrasto al caporalato. Non mancano un focus sul sostegno alle famiglie, con la proposta sul sistema integrato di educazione e istruzione per l'infanzia, e interventi specifici sul tema della violenza, come la legge di contrasto al revenge porn e l'istituzione del primo fondo in Italia per il sostegno agli orfani delle vittime di femminicidio".

"Attraverso la Conferenza delle Democratiche vogliamo creare una rete di donne per arricchire il dialogo all'interno del Partito e fuori, coinvolgendo e includendo trasversalmente tutte le democratiche dei territori e le forze femminili e femministe più vitali della società in un percorso efficace, paritario nella partecipazione e ricettivo di tutte le istanze, capace di sostenere l'elaborazione, l'approvazione e l'implementazione di una normativa regionale integrata sulla parità di genere".

"Un percorso che passa anche per il rilancio e la promozione del ruolo delle Amministratrici locali, fondamentale per portare uno sguardo diverso e una prospettiva di genere nell'azione a favore della collettività e invertire i dati sulla partecipazione politica delle donne nel Lazio. Basti pensare che, su un totale di 168 comuni sopra i 3000 abitanti, ben 69 (più di un terzo) non rispettano il limite del 40% di genere nella composizione delle giunte mentre nei comuni sopra i 15 mila abitanti soltanto 6 amministrazioni su 50 hanno un sindaco donna".

"Una Comunità che investe sulle donne – concludono le consigliere – fa una scommessa su un futuro più giusto ed equo. Una rete di donne che si sostiene portando le proprie idee e i propri corpi nei luoghi del potere mette in atto una rivoluzione".