«Le battaglie delle Lega in Europa per il popolo Italiano, il Paese e il nostro territorio vanno avanti senza sosta». Così, a sette mesi dal voto europeo del 26 maggio scorso che ha sancito la forza della Lega come primo partito in Italia con oltre il 34%, arrivando in provincia di Latina a sfiorare il 40%, l'Eurodeputato pontino Matteo Adinolfi traccia un primo bilancio di questi mesi a Bruxelles.
«Nonostante il tentativo delle cancellerie tedesche e francesi con il sostegno di Pd e M5S di isolare il più grande partito italiano nelle istruzioni europee - spiega Adinolfi - la Lega in questi primi mesi non ha perso occasione per porre in primo piano gli interessi del nostro Paese e del nostro territorio, denunciando sprechi e distorsioni di un'Europa che, purtroppo, continua ad essere più vicina a banche e multinazionali che ai popoli dei suoi stati nazionali.
Nasce così la denuncia di Salvini sulle distorsioni del Mes (Meccanismo europeo di Stabilità) a cui la follia del Governo Conte di Pd e M5S vorrebbe conferire ben 120 miliardi di risparmi degli italiani per garantire la stabilità delle banche del nord Europa a scapito dei titoli di stato del nostro Paese.
Tutto ciò anche in considerazione del fatto che, con l'uscita dall'Ue dell'Inghilterra a seguito della Brexit, l'Italia passa al terzo posto come contribuente in Europa dopo Germania e Francia e dunque merita la giusta considerazione a livello comunitario, essendo anche la settima potenza industriale mondiale.
La forza dell'economia italiana è rappresentata dall'ossatura delle piccole e medie imprese. La quantità di risparmio privata è la più alta in Europa. Nonostante l'alto debito pubblico l'Italia presenta , dunque, gli stessi equilibri macro economici del resto dell'Ue, se non in alcuni casi migliori.
Il nuovo MES ha invece proprio come obiettivo quello di mettere all'angolo il nostro Paese e le mani in tasca ai risparmiatori Italiani per salvare le banche tedesche in crisi. Ma in questo caso a Bruxelles Parigi e Berlino hanno sbagliato di grosso, perché l'Italia, con la Lega a vigilare, non potrà mai essere trattata dai tedeschi come la Grecia, dove le politiche di austerity imposte della Troika e dal Fondo Monetario Internazionale hanno portato alla svendita delle industrie di Stato, al taglio delle politiche di welfare e all'impoverimento progressivo di fasce sempre più ampie di popolazione.
Nasce quindi anche da queste valutazioni generali sull'operato predatorio di alcuni Paesi, la necessità di tutelare agricoltori e produttori italiani e pontini con nostre battaglie nelle varie commissioni di Bruxelles per rendere la stesura della nuova Pac (Politica Agricola Comune) più rispondente alle esigenze del nostro Paese del nostro territorio.
Alla stessa maniera stiamo lavorando per incidere sulle ricadute del Green New Deal, perché non sia il sistema Italia a pagare il prezzo di scelte fatte da burocrati e lobby che pensano a tutelare in primo luogo gli interessi dei grandi gruppi industriali e finanziari tedeschi e francesi che operano oltre i confini nazionali.
Così come non devono essere i nostri prodotti tipici a pagare il prezzo più alto dei dazi e del nuovo sistema di etichettatura a semaforo imposto dal Nord Europa a scapito delle eccellenze gastronomiche italiane e mediterranee.
Dunque, i prossimi mesi, in attesa del varo del nuovo bilancio Ue, saranno decisivi per la Lega sia per la difesa degli interessi italiani sia per quanto riguarda le scelte di indirizzo su vari programmi di finanziamento comunitari.
Proprio sui fondi europei diretti e indiretti siamo pronti a Bruxelles come Lega a sostenere enti, associazioni ed istituzioni per un utilizzo maggiore e più efficace sui territori: a favore della crescita, delle infrastrutture e del lavoro per i nostri figli e per le nostre aziende».