Potrebbe essere un'altra prova del nove per la tenuta della maggioranza a guida Di Raimo quella cui è chiamato a rispondere il Consiglio comunale convocato per mercoledì prossimo, 29 gennaio, a partire dalle 16.
Solo due i punti all'ordine del giorno della riunione, dopo i classici relativi all'approvazione dei verbali delle precedenti sedute e alle eventuali comunicazioni di sindaco e di presidente del Consiglio, ma focali per i temi trattati e particolarmente spinosi proprio per alcune posizioni che in questi mesi sono emerse sui due argomenti.
Il primo, di più recente attualità, riguarda la gestione del servizio di trasporto pubblico locale, con due strade percorribili per l'ente: la proroga all'attuale gestore o una gara aperta che però dovrebbe avere un limite temporale di due anni, considerato che dal 2022 della questione se ne occuperà la Regione con il supporto dell'Astral. Negli ultimi giorni, però, prende sempre più piede una terza ipotesi, quella di una procedura negoziata, che potrebbe rimescolare le carte e lasciar emergere nuovamente screzi all'interno della maggioranza a sostegno del primo cittadino. Quando il punto è arrivato tra i banchi del Consiglio, infatti, la spaccatura è stata evidente, tanto da rimandare il voto in due occasioni, nel primo caso perché evidentemente l'accordo e la sintesi all'interno della coalizione non era stato trovato, nell'altro perché mancava il parere della commissione. La questione adesso torna in Consiglio, anche se voci di corridoio parlano ancora di posizioni distanti e la tensione potrebbe tornare a emergere.
Il secondo punto, invece, riguarda un vicenda che si trascina ormai da mesi e che, anche in questo caso, ha creato diversi malumori. Il tema è l'approvazione della convenzione per la gestione associata dei Servizi sociali nel distretto socio-sanitario LT3 Monti Lepini. Un argomento sulla carta semplicemente formale, ma che invece negli scorsi mesi ha evidenziato qualche problema all'interno della coalizione di centrosinistra che governa la città dal 2017. Qualcuno ha sottolineato l'inopportunità di concedere a Priverno di essere capofila del progetto e della convenzione e, anche in questo caso, la quadra non si era trovata.