La scelta politica è stata fatta su Carla Amici nuovo e futuro assessore della giunta Coletta, ma adesso va superato lo scoglio tecnico delle incompatibilità. Ieri è stata una giornata convulsa sul fronte della scelta che il sindaco Lbc sta per compiere portando in giunta il due volte sindaco di Roccagorga. L' intenzione è affidargli il settore commercio e le società partecipate, in particolare quell'azienda speciale che non decolla e che va monitorata a stretto giro. I problemi che potrebbero sorgere su questa nomina sono di natura tecnica ed è proprio il nodo che verrà affrontato nella giornata odierna e che non ha permesso ancora di arrivare ad una firma del mandato. Amici allo stato attuale è direttore generale dell'Azienda speciale di Terracina da cui dovrà probabilmente dimettersi per poter assumere l'incarico in giunta. In quanto amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello locale, il suo incarico infatti risulterebbe incompatibile con l'assunzione di componente della giunta di un Comune con popolazione superiore ai 15mila abitanti, come è il caso di Latina e come prevede il decreto legislativo 39 del 2013. In particolare l'articolo 12, comma 4, lettera B del decreto 39 parla proprio dei dirigenti di questi enti incompatibili con incarichi in giunte comunali. Tutti aspetti da valutare, posto il fatto che Amici potrà scegliere quale causa di incompatibilità rimuovere, lasciando, eventualmente, l'incarico di Terracina. Intanto le reazioni politiche non mancano come quella della Lega per voce del consigliere comunale Massimiliano Carnevale che da mesi chiede scelte pronte e coerenti per l'assessorato al commercio. «L'infinito tira e molla del sindaco Coletta per la nomina dell'assessore alle attività produttive del Comune di Latina sembra sia giunto al termine con la scelta di Carla Amici - dice Carnevale - Un altro esponente del Pd proveniente da fuori città che arriva a mortificare professionalità e intelligenze del nostro capoluogo, quasi non vi fosse secondo il sindaco nessuno a Latina in grado di ricoprire un ruolo nella sua giunta. Una scelta che purtroppo secondo noi porterà ad ulteriori ritardi in un settore strategico e nevralgico come quello delle attività produttive ed economiche in città. Scegliere infatti un assessore proveniente da fuori significa dover attendere che chi andrà a ricoprire il difficile incarico dovrà prima di tutto studiare i dossier e capire i problemi del territorio. Servirebbe invece qualcuno in grado di dare risposte immediate in una città che perde ogni giorno posizioni nelle classifiche nazionali, che vede i negozi chiudere l'uno dopo l'altro e che non riesce a darsi una prospettiva di sviluppo e crescita futura. Tra l'altro poi la figura scelta non mi pare abbia lasciato durante i suoi precedenti incarichi ottimi ricordi di se, sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista manageriale». «Coletta, dunque - conclude - gioca a rimpiattino con gli esponenti locali del Pd: prima li lusinga con una possibile accordo, poi rigetta al mittente i nomi proposti dal partito locale e infine sceglie un esterno di area democratica, nel frattempo Latina continua a perdere opportunità e finanziamenti». Intanto in casa Pd i livori bolloni in pentola: l'aut aut dei segretar provinciali e regionali Moscardelli e Astorre (che hanno posto l'eventuale scelta di Amici di entrare in ginta Coletta come frutto di posizione personale che la pone fuori dal partito) pesa come un macigno, ma non frena di certo la fronda pro civici saldamente capitanata dal consigliere regionale Salvatore La Penna e dal presidente provinciale Mauro Visari: tra i sostenitori di questa linea sotterranea ed estranea al Pd ufficiale, ci sono loro. E non è un mistero per nessuno. In questo Coletta ha centrato un bersaglio: insinuarsi nella sottile frattura interna del Pd e renderla una voragine.