Sognava un Comune che riprendesse in mano la pianificazione e il Prg e che, attraverso indirizzi e opere, recuperasse almeno in coerenza con gli intenti annunciati. Ma il consigliere di opposizione Matteo Coluzzi in questi quasi quattro anni di esperienza consiliare ha registrato ben altro stato ed oggi resta l'unico, in minoranza, a bacchettare la politica, o meglio la «non politica» urbanistica di Lbc.
Coluzzi a tre anni dall'istituzione dell'Ufficio di Piano e con tre incarichi esterni già conferiti, il Comune paga una consulenza al Cersites per la pianificazione. Che ne pensa?
Penso che l'Ufficio di Piano, da un punto di vista politico, rappresenti la fotografia perfetta di come questa amministrazione abbia lasciato morire lentamente un settore trainante come la pianificazione nella nostra Città. Già due anni fa ci fu il coinvolgimento dell'Università con incarichi diretti da 200mila euro, poi annullati per i motivi che conosciamo. Riproporre oggi lo stesso percorso che senso ha? LBC ha perso due anni per quale motivo? Si parla oggi di "piano strategico", ma gli indirizzi strategici dell'Urban Center, uno strumento da me proposto e da loro snaturato, dove sono e quando verranno presentati alla Città? Senza parlare dell'Ufficio Condono, che potrebbe essere un indotto importante e che non viene adeguatamente sfruttato. Valorizzare le risorse interne al Comune invece di spedire figure tecniche in settori di diversa competenza avrebbe sicuramente evitato questa impasse.
Lei ha scritto e detto più volte che Coletta sull'urbanistica ha fallito. In che modo?
Non ha fallito solamente Coletta come Sindaco, ma tutta Lbc in quanto dalle promesse elettorali non è scaturito nessun atto concreto. Un silenzio deleterio, che ha portato all'annullamento di qualsiasi dibattito sul futuro della città. Più volte, insieme ai ragazzi di Generazione per Latina, abbiamo sollecitato questo confronto che è sempre stato dribblato. Avrebbero fatto meglio a dire alla città sin dall'inizio che non avrebbero toccato nulla in attesa della sentenza sui Piani. Oggi facessero chiarezza sul futuro della palazzina di via Roccagorga, nel rispetto almeno degli inquilini che stanno pagando sulla propria pelle questa situazione.
Si parla di PRG obsoleto, lei lo sta dicendo da tempo. Cosa si poteva fare che non è stato fatto ?
Si poteva senz'altro, con più coraggio e più lungimiranza, concretizzare quello che è stato il sogno del Sindaco Finestra. Ovvero quello di avere uno strumento di pianificazione in grado di rispondere alle necessità attuali, non basato su proiezioni demografiche e territoriali risultate poi errate. Uno strumento con delle Norme Tecniche Attuative capaci di rispondere alla reale salvaguardia del territorio, e non quelle che invece hanno portato a situazioni di "imbarazzo" e interpretazioni discutibili. Questo non è ammissibile, la valorizzazione del territorio dovrebbe essere una priorità per chi ama la propria terra e dichiara di voler amministrare nella piena trasparenza.
Si parla molto di commercio in crisi nella Ztl, di città senza più il suo centro. Quanto tutto questo dipende da non aver ripensato il centro anche urbanisticamente?
L'esperimento della ZTL nasceva con dei principi ben precisi. L'implementazione dei parcheggi, l'aumento della fruibilità dell'area, l'organizzazione di eventi in grado di generare flussi che rendessero vivo e dinamico il cuore della città dando modo anche ai commercianti di combattere una crisi economica che porta sempre più serrande ad abbassarsi. Tutto questo è mancato, la stessa Lbc si è arenata rispetto al progetto di riqualificazione dell'area e non ci sono stati più aggiornamenti rispetto ai pareri della Soprintendenza. Alla luce di questo è necessaria una rimodulazione degli orari e di come è stato pensato il progetto originale, andando incontro ai commercianti e ai cittadini che devono tornare ad essere i protagonisti del centro e non solo in occasione di particolari eventi.
È d'accordo con il Professor Pierluigi Cervellati quando dice di aver trovato Latina peggiorata?
Littoria nacque da un'idea di ordine spaziale e di equilibrio tra spazio rurale ed insediamento urbano. Latina è oggi una città triste per colpa di chi l'ha voluta così, a vantaggio della speculazione edilizia. Triste nel suo grigiore che ha messo in ombra la particolarità della Città di Fondazione. Viviamo in un territorio meraviglioso, con potenzialità turistiche uniche, ma che da sempre è rimasto in balìa di chi ha agito individualmente e mai collettivamente. Un vuoto identitario che ha pesato troppo e che pesa ancora dal punto di vista urbanistico, sociale ma anche politico/culturale.