Scambio di lettere al vetriolo fra Massimo Celebrin e gli oramai ex colleghi dei gruppi consiliari di maggioranza, visto che il primo ha formalizzato richiesta per formare il Gruppo Misto di Maggioranza con una serie di rimostranze nei confronti dell'amministrazione. La replica dei capigruppo, dei consiglieri di maggioranza e degli assessori non si è fatta attendere.
Questa la lettera di Celebrin protocollata nei giorni scorsi.
"Metto nero su bianco il mio pensiero perché arrivi in modo inequivocabile e preciso affinché non sia manipolato e frainteso.
Il 28 gennaio 2020 è stato un giorno triste per me. Ho formalizzato la richiesta di creare il gruppo misto di maggioranza, restare quindi per conto mio. Perché non allopposizione e perché non le dimissioni? Semplice, io ho creduto e credo ancora nel programma di questa Amministrazione ma non ne condivido il modus operandi. Chi ha tradito cosa, dunque? Il mio è un gesto di coerenza e di onestà intellettuale. Non sono io che ho perso il contatto con le persone e con la realtà.
Sono passati non pochi anni da quando ho deciso di impegnarmi attivamente per Sabaudia, prima attraverso lassociazione Cittadini al lavoro" e poi con la candidatura nella coalizione Cittadini per Sabaudia". Dopo due anni e mezzo di mandato mi corre lobbligo di riflettere: noi non siamo stati solo eletti, siamo stati portati in trionfo dai cittadini e i cittadini non meritano questi risultati, questo livellamento verso il basso: meno manutenzione, meno servizi, meno ricchezza, in poche parole meno qualità, meno futuro. Sin dal varo questa barca ha vacillato ma la sorte ha concesso più volte la possibilità di addrizzare la rotta. E non è stato fatto. La buona politica non crea Prìncipi né sudditi, accoglie opinioni diverse e costruttive, chiede scusa se sbaglia. Mi sento come il marinaio che è rimasto aggrappato allalbero maestro vomitando per il mar di mare dicendosi che stava pagando la mancanza di esperienza, che si sarebbe abituato alle onde ma poi mi sono accorto che il mare era calmo, che era la mia barca a non saper prendere il vento. Se è vero che ognuno fa quello che può, io spero che questa Amministrazione possa fare molto meglio di così. Auguro loro buon vento"
La replica dei capigruppo, degli assessori e dei consiglieri di maggioranza è arrivata questa sera con un messaggio chiaro: revoca delle deleghe e "no" alla creazione del "Gruppo Misto di Maggioranza"
"Caro Massimo,
abbiamo letto sulla stampa le tue dichiarazioni in merito all'operato di questa Amministrazione, alle quali non ci sentiamo di dover replicare se non facendoti notare che una persona corretta ed onesta intellettualmente avrebbe prima cercato un vero confronto e poi dichiarato al gruppo la sua decisione. Non condivisibile ma legittima. Al contrario tu hai preferito lasciare a noi la scelta sul tuo futuro, dimostrando la differenza fra chi ha una capacità di prendere una posizione e chi pensa solo a lamentarsi, lasciando ad altri l'onere di decidere cosa fare.
Dunque, come da te richiesto, la decisione la prendiamo noi. E sarà netta. Noi non ci nascondiamo dietro a un dito o, per usare tue parole, non vogliamo lasciarti da solo "aggrappato all'albero maestro". Soprattutto dopo aver letto le tue dichiarazioni, che nella riunione di ieri sera (successiva alla tua lettera e da noi convocata) ti sei ben visto dall'esternare. Pertanto, ti aiutiamo noi a trovare la tua collocazione su una barca.
Per quanto ci riguarda abbiamo chiesto al Sindaco di ritirare immediatamente le tue deleghe e ti comunichiamo che non avvalleremo la tua richiesta. Una decisione inevitabile, perché a nostro parere non è coerente chiedere di stare in un gruppo di maggioranza quando non se ne condivide il modus operandi. Ragion per cui non daremo l'autorizzazione alla creazione di un Gruppo Misto di Maggioranza. Cosa cambierebbe un nuovo gruppo consiliare quando si pensa che questa Amministrazione (quindi questa maggioranza) sta operando un "livellamento verso il basso"? La nostra decisione, pertanto, può essere solo in un senso. Questo.
Nessuno di noi abbandona la nave, né si è attaccato a un palo (o vi si è fatto legare per udire le sirene ammaliatrici), ma tutti uniti portiamo la nostra barca in un porto sicuro.
Ricordandoti che nessun vento è buono per il marinaio che non sa in quale porto approdare, ci auguriamo che qualunque sia la tua nuova rotta, tu la possa percorrere nel modo più sereno possibile, con saggi e leali marinai".