Il progetto
28.07.2023 - 19:00
Un bene confiscato alla criminalità organizzata diventerà potrebbe presto diventare la nuova casa per persone con disabilità. Sono in corso i lavori all'interno dell'abitazione di via Pitagora, finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il progetto, elaborato nell'ambito ella programmazione del Distretto Socio-sanitario LT1, ha ottenuto un finanziamento di 238mila euro, di cui 107mila destinati ai lavori, dall'intervento per la ristrutturazione, adeguamento, servizi e forniture finalizzati alla trasformazione dell'appartamento in una casa domotica. L'immobile è posto al piano terra di via Pitagora, comprende circa 64 mq interni e giardino esclusivo di pertinenza e sarà in grado di ospitare fino a quattro persone, con varie tipologie di disabilità, garantendo loro un elevato livello di autonomia. Trasformare l'abitazione in una casa domotica significa renderla hi-tech e più accessibile: dall'installazione comandi vocali, automatismi, impianti smart, insomma la tecnologia di oggi al servizio degli inquilini per consentire a loro una vita indipendente.
Nella giornata di ieri l'assessore al welfare, Carlo Carletti, e l'assessore all'urbanistica e lavori pubblici Andrea Santilli, hanno effettuato un sopralluogo in via Pitagora per verificare di persona l'avanzamento dei lavori: «Gli obiettivi generali dell'intervento sono rivolti al miglioramento delle relazioni sociali, l'autonomia personale, garantendo la salute psico-fisica, la cura della persona e l'autodeterminazione attraverso la sperimentazione di una vita in comune tra persone con disabilità grave – spiegano Carletti e Santilli – . L'obiettivo della progettazione prevede la ristrutturazione dell'unità abitativa in grado di ospitare quattro beneficiari in coabitazione assistita. L'esperienza residenziale deve essere intesa come palestra di vita fuori dal contesto familiare o istituzionale, da realizzare garantendo alle persone coinvolte la possibilità di avviare o mantenere una routine fatta di impegni personali. Inoltre - continuano i due delegati della giunta Mantini - l'attuazione del progetto permetterà di acquisire, a livello territoriale e inter istituzionale, nuovi modelli professionali per la presa in carico delle persone con disabilità, verso l'inclusione lavorativa, con strumenti di coabitazione assistita anche verso il Dopo di Noi».
Sequestrata nel febbraio del 2016, l'appartamento è stato al centro di diverse idee progettuali. Nel 2018 l'allora commissario straordinario Monica Minolfi aveva espresso la volontà, attraverso una delibera ad hoc, di aprire in quell'abitazione un centro di ascolto per e donne vittime di violenze. Progetto però sempre rimasto in un cassetto. Oggi invece in quel luogo è destinato a sorgere una casa a misura di tutti e per tutti. Per il centro di ascolto di sicuro si potrà trovare un'altra destinazione visto l'alto numero dei beni confiscati nel comune di Cisterna circa cento.
Edizione digitale
I più recenti