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L'intervista

Matteo Sartori non ha dubbi: «Vogliamo spaccare tutto»

A quaranta giorni dall’inizio delle regate olimpiche, il “figlio d’arte” morde il freno: «Un sogno che si avvera, da bambino desideravo questo»

Matteo Sartori non ha dubbi: «Vogliamo spaccare tutto»

Figlio d’arte, sì, ma con licenza di provare a superare il “mito”: papà Alessio. Volontà, spirito di abnegazione e talento non mancano di certo a Matteo Sartori, l’erede al trono di una dinastia che ha scritto pagine indelebili nella storia del canottaggio italiano e mondiale. In via Lungo Sisto, a Terracina, non sono sazi di medaglie, tutt’altro. Ne vogliono un’altra da un doppio, tutto Fiamme Gialle, che promette scintille.
«Non sono uno che sta lì a contare i giorni che ci separano dai Giochi di Parigi, ma sia io, che ‘Rambo’ (Luca Rambaldi, suo compagno di barca, ndr) vogliamo spaccare tutto, questo sì».
Dodici anni fa un altro doppio come il vostro, tutto Fiamme Gialle anche quello, formato da papà Alessio e da Romano Battisti, stupiva il mondo vincendo l’argento alle Olimpiadi di Londra.
«Ora che me lo dite, ci penso e mi vengono i brividi. Ci sono delle analogie, perché anche io e Luca, come papà e Romano, abbiamo avuto un percorso tortuoso e anche noi, come loro, siamo un doppio tutto Fiamme Gialle. Cosa volete che vi dica, faremo di tutto per emularli. Loro hanno scritto una pagina importante nella storia del canottaggio italiano. Sarebbe meraviglioso se io e Luca facessimo altrettanto».
Una cosa è certa: non andrete a Parigi, come si suol dire, a ‘pettinare le bambole’.
«Sappiamo di essere una barca che può fare grandi cose, lo dicono i risultati di questa stagione, con le medaglie in Coppa del Mondo ed il quarto posto agli europei che grida ancora vendetta. Sappiamo il fatto nostro e ci stiamo allenando duramente per arrivare pronti a questo appuntamento. Di certo, non ci nascondiamo e non andremo a Parigi a cambiare aria, questo lo sanno anche i nostri avversari».
Comincia a salire un po’ d’ansia?
«Fa parte del gioco ed è giusto che ci sia. Del resto è la mia prima Olimpiade, sarebbe strano il contrario».
Oggi, magari, sei ancora il “figlio di Alessio”, domani potresti essere il Matteo Sartori che vuole superare il papà.
«Lui è stato e resterà un mito di questo sport e, soprattutto, un punto di riferimento costante per me. E’ giusto, però, iniziare a camminare con le proprie gambe, magari trovando il tempo e il modo per andare a Parigi con in testa qualcosa di importante».
Una medaglia?
«Lavoriamo duro per questo, io e Luca lo stiamo facendo da tre anni a questa parte».
Chi soffre di più a casa, papà o mamma?
«Papà magari lo nasconde meglio, ma sono certo che è lui a soffrire di più».
Saranno entrambi a Parigi?
«Ci saranno tutti: papà, mamma, mio fratello, la fidanzata, il mio migliore amico e i due cani. Voi lo capite: non posso deludere nessuno».
Come la mettiamo con l’università e con gli esami di criminologia?
«A settembre mi laureo. Sarebbe bello farlo con una medaglia olimpica al collo».
A quel punto mancherebbe soltanto il fatidico sì sull’altare ad Alice.
«Arriverà anche quello. Ci vogliamo molto bene, lei è davvero una persona meravigliosa. Non è facile stare accanto ad uno sportivo, supportarlo in tutto. Lei lo fa con amore e questo mi rende un uomo felice».
E Luca Rambaldi, il tuo compagno di barca?
«Ha avuto qualche piccolo problema fisico, ma ora stiamo di nuovo uscendo insieme in barca. Dopo quanto successo agli ultimi Giochi di Tokio, ha tanta di quella voglia di riscatto».
La biografia - Matteo Sartori, nato a Fondi il 21 gennaio del 2002, è figlio di Alessio, tre volte medaglia olimpica, è un ragazzo tenace, ambizioso, determinato, alla costante ricerca della migliore versione di se stesso in acqua e nella vita di tutti i giorni. Compreso il percorso universitario in criminologia che sta affrontando riuscendo in modo impeccabile a conciliarlo con gli impegni agonistici. Nel 2022 ha conquistato il titolo mondiale under 23 a Varese nel 4 di coppia, poi l'argento europeo insieme a Luca Rambaldi nel 2 di coppia di Bled, in Slovenia. Sempre con "Rambo" andrà a Parigi 2024 per affrontare con orgoglio e convinzione la prima esperienza olimpica della sua giovane carriera.

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