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Il fascino serale del Giardino di Ninfa

Dal 12 luglio al 10 agosto due percorsi per guardare l'oasi come mai vista

Ninfa incanta i reali del Belgio

Per vivere Ninfa come mai prima d’ora. In questa brevissima premessa, la Fondazione Roffredo Caetani racchiude il senso e la bellezza di una esperienza nuova molto allettante. Avete mai vissuto il fascino del Giardino in un orario serale? La possibilità è data da una iniziativa inedita che dal 12 luglio al 10 agosto, il sabato e la domenica, offre ai visitatori la possibilità di affrontare due percorsi tematici strutturati tenendo conto di altrettanti elementi fortemente caratteristici di Ninfa: la rigogliosa flora con oltre 1300 piante, e le rovine medievali, i resti della città distrutta nel XIV secolo.
Così la Fondazione Roffredo Caetani li propone:


“‘Ninfa e la Flora’ è un viaggio affascinante che conduce alla scoperta cronologica della concezione del’ “verde’ che attraverso i secoli vede protagonista Ninfa. Aspetti storici, floristici e filosofici vengono affrontati analizzando l’arte del giardino, o meglio dei giardini che, a partire dal medioevo, sono stati realizzati in questo luogo straordinario da nobili rappresentanti della famiglia Caetani e dalla Fondazione Roffredo Caetani negli ultimi decenni”.


Si va dall’antica visione puramente utilitaristica di un “giardino dei semplici” all’ Hortus Conclusus, con il suo valore simbolico e gli arredi architettonici tra alberi e fontane, fino al giardino del ‘900 che ha portato a ciò che oggi possiamo ammirare.
Dal passato al presente, ma il percorso si conclude di fronte alle ultime realizzazioni effettuate con uno sguardo rivolto al futuro.
“Ninfa e le Rovine” segue invece un criterio cronologico e per temi urbani, che attraversa il Palazzo della Comunità e la Rocca per giungere alla doppia cinta di mura, al fossato, alle porte d’accesso, alle chiese medievali. Prosegue lungo la via Pontis con tutto ciò che offre da osservare e sapere, fino ad intravvedere il ponte romano, e seguire il fiume e dopo risalirlo fino alla piazza del Comune. “Una narrazione storica che tutto include, e comprende anche la descrizione dell’abbandono della città dal 1381, la sopravvivenza delle strutture produttive sul lago (mulino, gualca, ferriera), la presenza del guardiano nella rocca e la realizzazione dell’Hortus conclusus nel XVI secolo, fino a raccontare la vita moderna di Ninfa...”, precisa la Fondazione.


“Con questi due percorsi speciali vogliamo offrire un’opportunità in più a chi desidera approfondire alcuni aspetti legati alle rovine e alla flora - spiega il presidente della Fondazione Roffredo Caetani, Massimo Amodio -, accedendo anche a zone solitamente non visitabili. È il modo migliore per rispondere al crescente interesse del pubblico e per far vivere Ninfa nella sua piena complessità, soffermandoci ancora di più su quegli elementi che da sempre ne raccontano storia, cultura e bellezza”.

Il ringraziamento di Amodio è rivolto a tutti quanti hanno contribuito a ideare i due percorsi, alla direttrice del Giardino Antonella Ponsillo, alla professoressa Daniela Esposito, al soprintendente Lauro Marchetti, ai giardinieri e agli assistenti che accompagneranno i visitatori. Prenotazione obbligatoria sul sito www.giardinodininfa.eu.

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