Il fenomeno dei fuochi notturni tra i campi ha allentato la morsa ma persiste ancora. Non di rado, dopo il tramonto, quando cala il buio e i responsabili possono agire in modo indisturbati, si sente l’odore acre del fumo sprigionato da plastica bruciata e altri materiali di scarto dati alle fiamme. Tra questi - sospettano degli inquirenti - anche prodotti pericolosi come residui di fitofarmaci dannosi per la salute. Il Corpo forestale del Comando di Terracina ha ricevuto delega formale dalla Procura della Repubblica di Latina di indagare. E questo a seguito di un esposto presentato da Legambiente lo scorso agosto agli uffici di via Ezio. Le segnalazioni del circolo “Pisco montano” dell’associazione ambientalista sono finite sulla scrivania del sostituto procuratore Luigia Spinelli che ha aperto un’indagine. Nel contempo il magistrato ha dato formale incarico agli agenti del Corpo forestale di Terracina a indagare. Gli uomini dell’ispettore superiore Giuseppe Pannone hanno avviato accertamenti. Controlli che, a dire il vero, erano già stati predisposti rientrando tra le molteplici iniziative investigative portate avanti dal personale del Comando di via Sarti. Lo scorso settembre i forestali avevano infatti denunciato un produttore che, nella zona di Barchi, era stato sorpreso a smaltire illegalmente scarti agricoli insieme a materiale plastico e residui di fitofarmaci. 

Ma il fenomeno dei roghi notturni non si è fermato di certo. Ecco perché, mentre i cittadini continuano a segnalare cattivi odori e a lamentare il persistere delle azioni incivili, è arrivato da parte della Procura il via libera a indagare con un fascicolo aperto dal sostituto Spinelli al fine di fare chiarezza. Non è escluso che nelle ricerche possano essere coinvolti anche gli altri corpi di polizia, destinatari come la Procura dell’esposto di Legambiente da cui ha trovato origine l’inchiesta.Â