Azienda e privato hanno trovato l’accordo e la pratica è chiusa. Si è definito nei giorni scorsi il contenzioso tra una donna e la Asl di Latina. Le parti hanno trovato l’accordo bonario su un risarcimento di 10mila euro. La donna nell’aprile del 2015, attraverso il proprio legale Giovanni Codastefano, ha presentato alla direzione dell’Azienda sanitaria locale una richiesta di risarcimento dei danni subiti a seguito di una prestazione sanitaria sbagliata a cui la propria cliente si era sottoposta all’ospedale “Fiorini” di Terracina nel marzo del 2014. La paziente, nel chiedere il risarcimento, ha lamentato di aver riportato i postumi conseguenti al comportamento colposo degli operatori sanitari. Come prevede la trafila burocratica, la pratica è passata all’attenzione del comitato di valutazione dei sinistri. La compagnia assicuratrice ha respinto la copertura in quanto la polizza vigente prevedeva una franchigia di 400mila euro. Lo scorso 16 dicembre, il comitato ha accertato la veridicità del fatto e ha analizzato la documentazione clinica. Valutata l’età della paziente e la patologia sofferta, si è ritenuto opportuno procedere per via transattiva. Interpellata l’avvocatura della Asl, è stato proposto un accordo bonario di 10mila euro, accettato dalla parte lesa.