Scrivono, fotografano, dipingono, vanno alle mostre, leggono, si divertono, vanno al cinema,viaggiano. Dalida e Giovanni sono solo un esempio della gioventù cittadina che vorrebbe spaccare con un piccone gli invisibili ma spessissimi confini del provincialismo e vivere in una città che ha tutte le carte in regola per dirsi europea. E per quanto stiano lavorando duro per trovare fortuna altrove, negli Usa, nelle grandi capitali, dove insomma si possa andare a pretendere il dovuto per i sacrifici fatti, Dalida e Giovanni (lei 21 anni a marzo, lui 25 a giugno) qualcosa per la loro città vogliono farla. Per vincere la noia, per parlare alla gente. Per farla leggere.

Così il 25 febbraio, in piazza Garibaldi, Dalida e Giovanni hanno organizzato il primo flash mob culturale della città, un momento in cui chi vorrà potrà scambiare il proprio libro con quello di qualcun altro, dando vita al book sharing. L'obiettivo dichiarato è dare una seconda vita ai libri. «Promuovere la cultura, e la lettura, utilizzando strumenti contemporanei come i social network- ci spiegano i due ragazzi - così da evitare l’abbandono dei libri sugli scaffali permettendone il riutilizzo da parte di altri».

Nella città di una sola libreria, dove l'unico evento dedicato alla lettura con grande coraggio è quello di Massimo Lerose e il suo Terracina Book Festival, questi due ragazzi saggiano il terreno per capire se la città è pronta ad avere una postazione fissa di book crossing, un luogo in cui lasciare un libro senza il timore che venga distrutto o rubato, così che chiunque ne abbia voglia possa prenderlo, leggerlo e riportarlo. «Quest’idea nasce dallo stesso principio del book sharing», proseguono i due giovani. «Donare ad altri libri che noi non riteniamo più interessanti; così invece di gettarli, sprecando carta e danneggiando l’ambiente, si regalano. Prendere libri ma lasciarne anche».

Giovanni Marchegiani e Dalida Turniano ci proveranno. Chissà se saranno in qualche modo accompagnati in questa avventura. Dai giovani come loro, senz'altro, ma anche dagli adulti. Soprattutto dagli adulti, meglio ancora se dall'amministrazione comunale. Che di idee in materia culturale ha un gran bisogno.Â