Le storie, da sempre, hanno fatto grande lo sport. Quelle riconducibili a medaglie, a record, a vittorie più o meno importanti e quelle che raccontano di una Terra, la nostra, carica di sentimenti, di passione, di storie appunto, che ci fanno capire da sempre come lo sport, nessuna disciplina esclusa, possa davvero rappresentare il comun denominatore di un successo. Borgo Hermada dista soltanto cinque chilometri e cento metri da via Lungo Sisto a Terracina: il tutto transitando per strada Migliara. O almeno questo dicono le mappe di oggi, che ti portano ovunque e lì dove, magari, non sei mai stato. Poi, addirittura, c'è l'alternativa per via Guardiola: allunghi di novecento metri e impieghi otto minuti contro i cinque della prima scelta. In questo tratto di strada, pensate un po', è racchiusa una bella fetta di storia del remo nostrano e nazionale. Fatto di imprese, di medaglie che luccicano, di allori olimpici e mondiali. I cinque o sei chilometri tra i più importanti della storia dello sport italiano. Di Borgo Hermada è Paolo Di Girolamo, che è nato a Terracina il 12 gennaio del 1994. Oro ai campionati del mondo di Chungiu nel 2013 nell'otto Pesi Leggeri e argento alla recente rassegna iridata di Plovdiv nel quattro di coppia sempre Pesi Leggeri, medaglia questa conquistata a pochi mesi di distanza dall'oro europeo di Glasgow in Scozia sempre sulla stessa barca. Di Girolamo è dei Carabinieri, che di recente hanno inglobato il Corpo Forestale del quale lui ha fatto parte da sempre. Di Girolamo divide la Nazionale olimpica con Matteo Lodo, che è terracinese purosangue, che vive da sempre in via Lungo Sisto. Matteo è nato, sempre a Terracina, il 25 ottobre del 1994, nove mesi più piccolo di Paolo. Nel suo palmares c'è il bronzo olimpico a Rio de Janeiro nel 2016 nel quattro senza e due ori mondiali ed un argento rispettivamente ad Aiguebelette in Francia nel 2015 sempre nel quattro senza, a Sarasota in Florida nel 2017 ma nel due senza, a Plovdiv nel settembre scorso nel quattro senza. Per non parlare dell'oro europeo a Racice nel 2017 sempre nel due senza. Matteo è cresciuto nel Terzo Nucleo Atleti Fiamme Gialle di stanza a Sabaudia ma quello che è più bello e affascinante è che, accanto a lui, in via Lungo Sisto al civico 8, abita suo cugino, il grande Alessio Sartori, nato a Terracina il 13 novembre del 1976, plurimedagliato olimpico (oro a Sydney nel 2000 nel quattro di coppia, bronzo ad Atene nel 2004 nel doppio e argento ad Atene nel 2012 sempre sulla stessa barca) e mondiale (tre ori, due argenti ed un bronzo dal 1994 al 2007). Alessio e Matteo sono cugini, perché il nonno di Matteo, il papà della mamma Franca, che fa Sartori di cognome da ragazza, di nome Giancarlo, è cugino carnale del papà di Alessio, Antonio. Buon sangue non mente, perchè prima Luca e poi Alessio, hanno di fatto inculcato la passione per il canottaggio a Matteo, che oggi, a soli 24 anni può davvero seguire le orme di suo cugino, oggi vice sindaco e assessore allo sport del comune di Sabaudia, ma icona dello sport italiano e mondiale. Come se non bastasse, ecco spuntar fuori Romano Battisti, compagno di barca nel 2012 di Alessio Sartori in quella che, ancora oggi, viene identificata come una delle più grandi imprese sportive dell'ultimo decennio. Esclusi dalla Nazionale olimpica, si sono messi in proprio, costruendo a Sabaudia, sotto la guida di Franco Cattaneo, oggi Direttore Tecnico azzurro, quell'argento olimpico di Londra 2012 che ha fatto storia, perché ottenuto da una barca che nove mesi prima nemmeno esisteva. Romano è nato a Priverno il 21 agosto del 1986, ma non ditelo a papà Nazzareno, che è di Maenza. Un bel giorno, proprio durante le Olimpiadi di Sydney del 2000, proprio guardando la splendida gara di Alessio Sartori, ora nel quattro di coppia con Agostino Abbagnale, Simone Raineri e Rossano Galtarossa, Romano ebbe a dire al padre: "Papà, vedrai che un giorno ci riuscirò anch'io. Se lo hanno fatto loro...". Molto più di una semplice ispirazione.
Il canottaggio azzurro è figlio di questa terra
Borgo Hermada-Via Lungo Sisto, cinque chilometri pieni di medaglie
Nazionale - Da Alessio Sartori a Matteo Lodo, passando per Paolo Di Girolamo