«Sarei felicissimo se la Benacquista Assicurazioni Latina Basket, la prossima stagione, venisse a giocare da noi. Ho già incontrato la dirigenza e mi sembrano propensi a fare questo passo. Personalmente ho dato la mia disponibilità affinchè il tutto possa andare in porto».
A parlare in questi termini il sindaco di Cisterna, Mauro Carturan, pronto ad abbracciare la società nerazzurra, appena reduce dai play off per la serie A1 e ad offrirgli, così come è accaduto con la Top Volley, una nuova "casa" bella ed accogliente.
«La Leonis Roma mi aveva contattato - ha spiegato Carturan - ma prima di lasciare il passo ad una società romana, pur con tutto il rispetto, preferisco aprire le porte del nostro impianto ad una società della provincia».
Insomma, per farla breve e al di là della visita a Latina di Andrea Abodi, figura di spicco del Credito Sportivo, per parlare della possibilità di un nuovo palazzetto dello sport nel capoluogo, l'idea di emigrare in altri lidi da parte della Benacquista Assicurazioni Latina Basket, è più concreta di quanto uno possa immaginare.
Tutto questo mentre in questi giorni si è arrivati, in casa nerazzurro, a tracciare un bilancio di quella che è stata la stagione appena terminata.
«Appena terminata la mia prima stagione in Italia - ha spiegato Carlson - e guardando al primo turno dei playoff, in cui 5 delle 8 squadre del nostro girone sono andate a Gara 5, direi che il tipo di campionato che abbiamo affrontato si commenta da solo. Noi ci siamo qualificati in settima posizione e abbiamo giocato contro la seconda del girone Est, portando il nostro avversario a giocarsi tutto nel corso dell'ultimo minuto di Gara 5, ed è li che hanno avuto la meglio. Il margine di errore concesso è davvero minimo, perché tutte le squadre sono davvero competitive».
Il "lungo" americano si è soffermato sulle questioni tecniche di un campionato, comunque, equilibrato sia ad Est che a Ovest. «La più grande differenza è nel fatto che si gioca ogni due giorni, o in certi casi ogni 3. Questo ritmo ha un impatto differente sia sul corpo, che sulla mente. Non si ha un'intera settimana per pensare alla partita successiva e soprattutto è necessario avere la memoria corta ossia resettare subito quanto accaduto nella partita precedente e proiettarsi sulla successiva. Il basket è il basket: quando ci si è allenati abbastanza, si va e si gioca cercando di non far andare la mente in posti dove non deve andare, perché altrimenti si rischia di avere troppa pressione. Per me è difficile fare un commento, perché abbiamo giocato soltanto contro Treviso e Montegranaro che erano due delle squadre più forti del Girone Est, anche se non sono convinto che fossero così tanto più forti di alcune squadre con cui abbiamo giocato nel nostro girone. Del resto, però, non ho mai giocato contro le squadre di media/bassa classifica dell'altro girone». La squadra è apparsa molto unita: «Quando ti circondi di brave persone, nessuna ha un ego sproporzionato e tutti pensano al bene della squadra. E' più facile giocare e pensare a vincere la partita, piuttosto che avere il singolo che fa questo o quello».