Roma, 20 ott. (Adnkronos Salute) - Ansia da Covid e smartworking peggiorano la salute di denti e gengive: in aumento fratture dentali e bite, uno degli effetti indiretti del nuovo coronavirus. L’allarme arriva dagli Usa, ma lo stesso sta avvenendo in Italia, secondo gli esperti della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), che si sono ritrovati via web al XXI congresso nazionale di Firenze, appena concluso. Sotto accusa l'ansia causata dal distanziamento sociale che aumenta il bruxismo e lo stress da lavoro a distanza. I primi dati statunitensi misurano un incremento, rispetto al 2019, del 120% dei pazienti che devono risolvere una frattura dentale e del 36% di quelli che digrignano i denti e devono ricorrere a un bite di protezione per il bruxismo. Anche la carie è in crescita con un +18% rispetto all’anno scorso.

"Dopo il lockdown abbiamo registrato un generale peggioramento delle condizioni orali e parodontali e tra le varie complicanze spicca anche una maggiore incidenza delle fratture dentali - spiega Luca Landi, presidente Sidp - La causa, oltre, alla mancanza di visite di controllo e alla scarsa igiene orale, è riconducibile anche alla maggiore ansia determinata dal distanziamento sociale. Molte persone infatti somatizzano lo stress nel cavo orale, con attività come il bruxismo o il serramento dei denti che a lungo andare possono deteriorare le superfici dentali e causare fratture, dolore alla mascella, sensibilità dentale, emicrania e aumento della mobilità dentale nei pazienti con parodontite più gravi, di stadio III e IV".

"A peggiorare queste condizioni, soprattutto nei casi più gravi di parodontite con la mobilità dei denti più compromessa, si aggiunge lo stress da smart-working che può aumentare quando si estendono gli orari di lavoro e non ci sono più pause", evidenzia.

Non solo. "Anche in Italia sembrano aumentate, rispetto allo scorso anno, le fratture dentali e le complicanze parodontali. Uno dei rimedi più consigliati è il bite, paradenti che permette di evitare che i denti si consumino - precisa Landi - A oggi non esistono dati scientifici certi, ma il trend di un aumento del bruxismo e di oltre +30% delle richieste di bite, è stimabile anche in Italia".

"Il bruxismo - avverte - non è un problema trascurabile: in condizioni normali i denti si toccano solo quando si mastica o si deglutisce. Nel resto del giorno i denti entrano in contatto tra loro per non più di 20 minuti: in caso di bruxismo si può arrivare fino a 7 ore e i denti fanno così in una sola giornata il lavoro di due mesi".