"Il grande giorno è arrivato". Così esultavano ieri i cinefili dell'Associazione Giuseppe De Santis al levare di un Sole realmente "grande", diverso dagli altri, venuto da Est con un bagaglio di memorie riordinate con affetto. Cinquantaquattro anni dopo la creazione di un capolavoro senza tempo del Neorealismo italiano, ieri l'ombra di De Santis ha acquisito uno spessore aggiunto nella città che a lui e alla sua gloria ha dato i natali: nell'Auditorium della Banca Popolare di Fondi, un pubblico foltissimo ha assistito alla proiezione di "Italiani brava gente" in compagnia (purtroppo solo "virtuale", mediata dal video di un'interessante intervista) di uno tra i protagonisti maschili del film, l'unico oggi vivente, Raffaele Pisu, assente per via di una recente operazione, eppure sentito vicino grazie alla presenza dei suoi due figli.

A conclusione del XVII Fondi Film Festival, la penultima opera del cineasta pontino è stata presentata in versione restaurata in 4k, con scene aggiunte, perfetta nell'immagine e nel suono; un progetto ambizioso che ha visto impegnata la Cineteca Nazionale e presente lo stesso Istituto di credito fondano, convinto dell'esigenza di recuperare non solo il toccante racconto della disfatta italiana sul Fronte orientale, nel 1941; non solo il prezioso lascito desantisiano, ma anzitutto la consapevolezza dell'inestimabile patrimonio culturale di questo territorio. Passi ne sono stati mossi molti: la straordinaria partecipazione manifestata ieri - dai numeri e dai volti - suggerisce che la direzione è la più giusta.