Sonnino è pronta per rivivere la magia dell'evento più suggestivo della sua storia: "Le Torce". Come ogni anno, ormai da secoli, nel primo pomeriggio della vigilia dell'Ascensione - che quest'anno cade il primo giugno - i sonninesi lasciano il centro medievale e si dirigono verso i confini del territorio comunale affrontando un lungo cammino prevalentemente montano che si conclude alle prime luci dell'alba del giorno seguente, dopo aver segnato di notte, al lume di torcia, l'intero perimetro comunale.

Questi sono guidati da quattro "caporali", mentre molti uomini sono armati di fucile e sparano a salve. La processione, che parte da piazza San Pietro, procede compatta fino alla contrada "La Cona" dove i pellegrini si dividono in due gruppi. I torciaroli della "via di sopra" percorrono i confini con Monte San Biagio, Amaseno, fino al confine con Roccasecca, dove aspettano che il sole tramonti completamente. L'obiettivo è di "spuntare" con le torce di fronte a Sonnino, facendosi ben vedere da quanti sono raccolti sulla piazza principale del paese, intrattenuti dalle manifestazioni organizzate per l'occasione: da lì tutti possono osservare la striscia di fuoco che avanza lungo il costone de "Le Serre" e assistere all'impervia discesa verso Priverno. I torciaroli che percorrono la "via di sotto" seguono, invece, i confini con Monte S. Biagio, fino a Monte Romano; a osservare la discesa verso il Frasso ci sono gli abitanti della pianura al confine con Terracina. Il ricongiungimento sancisce la chiusura del cerchio corrispondente al perimetro comunale.

La processione rientra a Sonnino in modo fragoroso, scandita da una più partecipata recitazione delle litanie lauretane.