L'inchiesta Assedio
10.11.2024 - 10:30
Lanfranco Principi
L’ex sindaco di Aprilia Lanfranco Principi ottiene l’accoglimento dell’istanza per ritornare a lavorare. Il Tribunale ha concesso all’ex primo cittadino dei permessi per la sua attività professionale, che verrà svolta in smart working nell’abitazione nella quale dallo scorso 3 luglio si trova agli arresti domiciliari.
Nei giorni scorsi il Tribunale ordinario ha accordato il permesso, accogliendo in questo modo l’istanza presentata dai suoi legali, gli avvocati Emanuele Siviero e Andrea Barbesin. Il giudice ha autorizzato Principi a poter lavorare da remoto dalla sua abitazione e ad avere contatti che saranno però limitati solamente ai clienti del suo studio, una deroga rispetto ai domiciliari che non permettono contatti con persone esterne. Sembra invece essere tramontata l’ipotesi di un suo ricorso alla Corte di Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame che ha confermato la misura cautelare.
L’accoglimento dell’istanza per poter tornare ad esercitare la professione di consulente del lavoro (seppur in smart working) rappresenta per Principi un piccolo ma graduale ritorno alla normalità, anche se resta ancora in vigore la misura degli arresti domiciliari emessa cinque mesi fa nell’ambito dell’inchiesta Assedio.
L’ex sindaco di Aprilia, dimessosi pochi giorni dopo l’arresto, è accusato di diversi reati tra i quali l’ipotesi di concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Accuse gravi, che prevedono anche ipotesi di voto di scambio mafia-politica che hanno spinto il Gip di Roma ad emettere le misure restrittive in accoglimento delle richieste della Dda su una presunta associazione di stampo mafioso atipica e autoctona. Secondo quanto ipotizzato al vertice c’è Patrizio Forniti, volto noto ad Aprilia, unico dei 25 indagati destinatari di misure cautelari ad essere sfuggito all’arresto insieme alla compagna.
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