La manifestazione
11.05.2025 - 17:24
(articolo di Gianluca Federici)
I Giovani Democratici di Aprilia e le associazioni manifestano contro la violenza sulle donne. L’evento è stato organizzato dai Giovani Democratici di Aprilia, in collaborazione con il Centro Donna Lilith - Casa rifugio Emily e l’asSociata, e ha visto la partecipazione di diverse associazioni del territorio. L’introduzione è stata esposta da Giulia Fasolato, componente dell’Associazione asSociata e responsabile dell’organizzazione del Partito Democratico di Aprilia.
A seguire sono intervenute: Gloria Pistolesi (docente della scuola superiore Rosselli), che ha anche letto quattro poesie, prese dalla sua raccolta “Onde e Polvere”; Alessandra Addesse in qualità di operatrice del Centro Antiviolenza di Latina, Giulia Bertassello operatrice del Cav di Aprilia, l’attivista Jessica Margiotta, la segretaria dei Giovani Democratici di Aprilia Azzurra Simeoni, Elena Mortini in rappresentanza del Collettivo Marsha. «Citando una teorica femminista afroamericana di nome Bell Hooks - ha detto nel suo intervento Azzurra Simeoni, segreteria dei Giovani Democratici di Aprilia - “La violenza di genere si fonda sull’idea che è accettabile che un individuo, con maggior potere, controlli gli altri tramite varie forme di forza coercitiva. Questo ci da l’idea di quanto la violenza di genere sia pervasiva, perché si nasconde in tutti quei piccoli atti quotidiani che sono di fatto violenti, eppure noi non li riconosciamo come tali, oppure semplicemente chiudiamo un occhio, o addirittura, ed è peggio, ci siamo abituati, perché alla fine sono atti normalizzati nella nostra cultura, una cultura che è di base violenta e ci educa alla violenza».
La partecipazione dei cittadini è stata imponente. C’erano tanti giovani, ma anche signore che alla fine degli anni ‘60 hanno lottato attivamente per i diritti e l’emancipazione delle donne. Durante il loro intervento il pubblico è rimasto in religioso silenzio. Sono stati raccontati gli incontri, le manifestazioni, gli episodi più belli e quelli più crudeli. E’ stato ricordato Enrico Berlinguer, il segretario del Partito Comunista Italiano che cominciò ad interessarsi di “femminismo” quando, nel suo partito, il numero di donne iscritte aumentò esponenzialmente, unitamente alla consapevolezza che era necessario intervenire sulle leggi che vietavano l’aborto.
Ricordiamo una breve citazione estrapolata dal libro “Enrico Berlinguer” di Chiara Valentini (2014 - Universale economica Feltrinelli) che parla del segretario come di un uomo capace di stupire i suoi stessi compagni di partito: «Ogni volta che Berlinguer ripete queste parole, molti dei suoi compagni lo guardano con quell’aria fra lo sbalordito e il diffidente che negli ultimi
anni riesce a suscitare spesso. Certo è passata molta acqua sotto i ponti da quando, negli anni cinquanta, aveva fatto l’esaltazione di Maria Goretti, la santa bambina morta per difendere la verginità, proponendola come esempio di virtù delle ragazze italiane».
Successivamente sono intervenute psicologhe, educatrici e operatrici sociali, ma anche semplici cittadine che hanno voluto dare il loro contributo raccontando le loro dure esperienze personali o semplicemente esponendo una loro opinione. “Ragazze, non dimenticate” ha detto una cittadina apriliana che è stata vittima di violenze da parte di un uomo “che un abuso può durare anni e
che per uscirne è necessario trovare il coraggio di chiedere aiuto».
A conclusione della manifestazione Naima Nasoni e Davide Zingaretti hanno voluto ringraziare tutti: «Senza il coraggio, la poesia, la cultura, la politica, la musica, la gente buona e consapevole, tutto questo non sarebbe stato possibile. Gli uomini presenti sono stati in rispettoso silenzio tutto il tempo ed hanno scelto consapevolmente di non intervenire. Forse perché, in fondo, di fronte a queste cose, è difficile trovare il coraggio di dichiararsi uomini».
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