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Il caso

Comune assente nel processo Loas, è scontro in commissione Trasparenza

La maggioranza attacca l'ex sindaco per la mancata costituzione di parte civile: «Un clamoroso errore amministrativo» mentre Terra scarica la responsabilità sull'Avvocatura

La mancata partecipazione del Comune di Aprilia al processo contro i soci e l'amministratore della Loas Italia srl per l'incendio dell'agosto 2020 continua a far discutere e infiamma il dibattito in commissione Trasparenza. La seduta di ieri mattina è stata infatti teatro di un feroce scontro tra maggioranza e opposizione, oggi a parti invertite rispetto al 2023, rispetto alle responsabilità in merito alla mancata costituzione di parte civile dell'Ente di piazza Roma nel procedimento. In aula consiliare l'assessore Marco Moroni, all'epoca dei fatti consigliere comunale, ha puntato il dito contro l'ex sindaco Antonio Terra sottolineando come l'allora primo cittadino malgrado fosse a conoscenza dell'udienza in programma il 15 maggio 2023 non abbia sollecitato l'Avvocatura a costituirsi. «E' evidente che c'è stata un po' di superficialità su questo argomento. Anche perché al di là delle notifiche sbagliate, sarebbe bastato - ha detto Moroni - compilare un modulo o anche presenziare all'udienza del 15 maggio 2023 per sanare la situazione».
Nel corso della seduta il presidente della commissione Trasparenza Luana Caporaso ha letto una mail dell'avvocato Massimo Sesselego, responsabile dell'ufficio Avvocatura, nel quale il legale ha spiegato che il Comune non è stato messo in condizione di conoscere dell'esistenza del procedimento penale a causa dell'omessa notificazione e che il 25 maggio 2023, quando è stata conferita la delega, non era più possibile costituirsi perché il termine ultimo era il 15 maggio 2023. Chiaramente questa comunicazione ha sollevato un polverone, anche perché un anno fa durante la campagna elettorale l'allora sindaco Terra e la candidata sindaco Luana Caporaso assicurarono con note e dichiarazioni stampa che il Comune stava ultimando le procedure per la costituzione. Per questo in commissione Terra è intervenuto più volte, anche in maniera rabbiosa, scaricando la responsabilità sull'Avvocatura e attaccando l'attuale Giunta. «Conosciamo bene la vicenda, non ci servono i sermoni perché voglio ricordare - ha detto Terra - che in quell'area è ancora in piedi l'ordinanza che firmai io. Quello che non si capisce è perché prima del 25 maggio 2023 c'è stata un'attività frenetica su questa storia e dopo più nulla, neanche una lettera al presidente del Tribunale di Latina per chiedere per quale motivo non ci è stato notificato l'atto». E poi ancora: «Già nel 2020 avevamo votato una mozione in Consiglio che ci impegnava a essere parte civile, ma gli atti li predispone l'Avvocatura e poi il sindaco firma». Ma secca è stata la replica della maggioranza. «Dopo il 25 maggio 2023 non è stata fatta nessuna attività perché i termini per la costituzione erano scaduti»: ha detto Daniela Di Lorenzo di Fratelli d'Italia e Ilaria Cavallin (Unione Civica) ha aggiunto: «Il mandato all'avvocato è stato dato dopo la mozione del 2020? Non mi risulta e voglio ricordare che è il Comune a doversi attivare, non certo l'Avvocatura. Questo non è un sermone, è il diritto».
Il conisgliere La Pegna (FdI): «La vicenda è un clamoroso errore della precedente amministrazione comunale»
A margine della seduta è poi è arrivato un duro intervento del consigliere di FdI Vincenzo La Pegna, che si è scagliato contro la coalizione civica. «La mancata costituzione nel caso Loas rappresenta un clamoroso errore legale e amministrativo da parte della precedente amministrazione. La seduta ha evidenziato - afferma La Pegna - la portata dell'errore commesso dall'allora primo cittadino Antonio Terra, ed appare come un clamoroso autogol da parte della presidente della commissione, Luana Caporaso, che ricopriva un ruolo importante in quella maggioranza. Durante la commissione chiesta dall'opposizione è emerso che pur essendo a conoscenza della data della prima udienza di quel processo sin da febbraio 2023, tanto da relazionarne in Consiglio, Terra non dato mandato al legale dell'ente di presentarsi alla prima udienza del 15 maggio 2023 per poter presentare la richiesta. Altrettanto grave è scaricare tutte le responsabilità sul responsabile dell'ufficio legale al quale nulla era stato riferito, né tantomeno suggerito dall'allora sindaco in qualità di "controllore" ciò che doveva porre in essere in quei mesi antecedenti a maggio 2023».

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