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Il caso

Siti culturali chiusi nei giorni festivi, gaffe e polemica

Critiche dell’opposizione: beffa per chi aveva seguito le indicazioni dell’ultima campagna pubblicitaria che indicava i siti accessibili

Potrebbe essere un’altra estate con i monumenti chiusi quella che sta per cominciare. I consiglieri di opposizione Sabina Mitrano, Emiliano Scinicariello e Franco De Angelis, riassumono in una lunga nota i motivi per i quali lo straordinario patrimonio architettonico di Gaeta non può continuare a restare inaccessibile, tranne che per pochi eventi.
«Abbiamo spesso assistito all’utilizzo da parte dell’attuale amministrazione della cultura come strumento di pura propaganda politica, mentre nella realtà davvero poco si è fatto e si sta facendo per la valorizzazione di un patrimonio straordinario. - scrivono i tre consiglieri - Molte volte si sono definite attività culturali delle proposte di intrattenimento, eventi e spettacoli che con la cultura hanno poco a che fare. E anche la candidatura a Capitale della Cultura, un titolo che Gaeta certo merita, non è stata accompagnata da un disegno serio di rinascita strutturale della cultura della città, ad esempio con interventi mirati a creare luoghi e spazi per le associazioni cittadine, in cui promuovere studi, ricerche, nuove prospettive di crescita anche economica attraverso la valorizzazione della storia gaetana; o ancora con la creazione di aree archeologiche, di percorsi tematici d’arte e di storia, e soprattutto della piena e continuativa apertura dei tanti monumenti, con una fruizione ricca di offerte di qualità».
I tre consiglieri ricordano anche che da mesi si parla di una programma di aperture che viene definito una pagina nuova e diversa rispetto al “buio” e alle chiusure degli ultimi anni.
«Nonostante le promesse vige una situazione che non si allontana molto da momenti in cui, a dispetto delle tante luminarie presenti in città, facevano davvero impressione accanto ad esse le porte chiuse di luoghi davvero “luminosi” e unici al mondo come - per citare solo i più famosi e conosciuti - il tempio di San Francesco, la Cappella d’oro o il Campanile del Duomo che a quelle luci facevano da sfondo. - si legge nel documento - Anche il programma che è stato promosso negli ultimi mesi prevede aperture di diversi monumenti ma per una o due volte alla settimana e in momenti diversi l’uno dall’altro, aperture spesso ristrette a pochissimo tempo, e senza la possibilità una volta sul posto di trovare indicazioni chiare sulle aperture o sull’importanza dei luoghi stessi. E questo avviene anche in presenza del pagamento di un biglietto che è certo una possibilità da considerare per importanti luoghi di cultura come i nostri, ma che deve prevedere una offerta di servizi adeguata. Invece, questa situazione non è certamente in grado di rispondere alle esigenze di cittadini e turisti che meritano, come la stessa bellezza di Gaeta, la creazione di un vero circuito culturale stabile e adeguato alle esigenze di una città che voglia puntare su questa sua vera ricchezza, per un’offerta turistica e culturale di livello. L’apice di questa incapacità si è raggiunto poi nello scorso weekend in cui per la festa dei Santi patroni si è annunciata, con tanto di volantini e materiale pubblicitario, una serie di aperture di monumenti anche in orari serali (di cui grande diffusione ha dato il delegato alla cultura sulle pagine social). Ebbene molti cittadini ci hanno segnalato che i luoghi indicati erano chiusi proprio negli orari previsti e senza alcuna indicazione in merito! La stessa chiesa di Sant’Erasmo chiusa, Museo Diocesano idem, aperture serali inesistenti e gruppi di turisti delusi! Le domande e i dubbi che sorgono solo molti, da rivolgere anche a chi nello staff del Sindaco è pagato proprio per questo: quale associazione era stata incaricata di svolgere questa attività e in che modo? Perché non sono stati rispettati gli orari indicati dalla pubblicità, che a questo punto è stato prodotto inutilmente? Insomma ancora una volta, un’occasione mancata».

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