I risvolti
23.10.2025 - 07:30
Enrico Tiero
Un favore in stand by per un professionista, in cambio le tessere per il partito in vista del congresso con un obiettivo: portare la gente a votare. C’è anche questo nelle carte dell’inchiesta per corruzione. Da sabato mattina agli arresti domiciliari c’è il consigliere regionale di Fratelli di Italia Enrico Tiero. I legali dell’esponente politico impugnano il provvedimento firmato nei giorni scorsi dal giudice Giuseppe Cario su richiesta dei pubblici ministeri Martina Taglione e Antonio Sgarrella. La difesa di Tiero puntano al Tribunale del Riesame.
Nell’ordinanza il gip ha condiviso la prospettazione della pubblica accusa accogliendo quattro dei cinque capi contestati nella richiesta di custodia cautelare. I magistrati hanno posto l’accento sulla spregiudicatezza «con la quale nel suo mandato tende a promettere e in alcuni casi a favorire il buon esito delle richieste avanzate da vari imprenditori della provincia, in cambio di assunzioni ed ottenendo da questi ultimi un consenso che nel periodo delle attività tecniche è stato esercitato in ambito congressuale del Partito di Fratelli di Italia per la provincia di Latina, accrescendo il suo peso politico». Una delle espressioni più ricorrenti nelle carte dell’inchiesta è schema alternato a sistema: «E’ talmente collaudato e strutturato che viene riproposto costantemente nel tempo». Dai riscontri raccolti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e dei finanzieri del Nucleo Pef emerge anche la possibilità di sistemare un professionista di Latina in un ente pubblico. La telefonata tra Tiero e l’uomo risale ai primi di settembre del 2023 e le conversazioni amplificano l’atteggiamento del consigliere regionale nell’adoperarsi per trovare un ruolo di rilievo al suo interlocutore. «Si sdebita riservandogli un determinato numero di tessere per le adesioni al partito», scrivono gli investigatori. C’è un problema: un procedimento penale con un processo per bancarotta che riguarda il professionista che Tiero vuole aiutare. Il consigliere regionale lo chiama: «Oh fratè senti mi dicono hanno trovato problemi». Tiero al suo interlocutore dice che si riaggiornano e non dimentica l’impegno preso per l’incarico: «La facciamo quando c’è una cosa più importante, almeno se ce pigliamo qualche vaffa ha pure un senso». Una manciata di giorni dopo Tiero richiama il professionista: «L’altro giorno mi sono dimenticato di dirti che siccome nel partito è iniziata la stagione dei congressi mica mi riesci a dare una mano e fare un poco di adesioni?». La risposta è netta: «Certo che sì». E così Tiero annuncia che farà inviare su WhatsApp un modulo da stampare: «Cerca di farne il più possibile, servono entro il 23 settembre». In una conversazione di due giorni dopo il professionista preannuncia la consegna di una ventina di tessere. Il 24 novembre Tiero chiama il professionista a cui aveva promesso un incarico importante, sollecitando gli iscritti ad andare a votare: «Stai a sollecita’ tutti gli iscritti per domenica?», e aggiunge: «Cerca di farne venire il più possibile altrimenti ci fottono».
La conclusione degli inquirenti è una: il professionista cerca tramite il consigliere regionale di entrare a far parte in qualche ente pubblico ma avendo un’iscrizione nei carichi pendenti non è possibile. «Nelle more - annotano gli investigatori - Tiero avendo in serbo la possibilità in futuro di fornire un nuovo incarico in contropartita chiede di trovargli persone disponibili a iscriversi al partito facendogli sborsare la somma di 990 euro, una somma superiore rispetto al numero dei tesseramenti rilasciati. Evidentemente - è riportato - non sempre chi aderisce è disponibile ad offrire un contributo, per cui Tiero si ritrova ad avere un certo numero di tessere senza la copertura delle stesse e racimola denaro dai soggetti che hanno interesse ad avere una attenzione in cambio». Tiero era stato sottoposto giovedì scorso all’interrogatorio preventivo in Tribunale, sabato era stata notificata l’ordinanza, adesso il ricorso.
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