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Il caso

Lavoratori in condizioni difficili, si sciopera all’Eurospin

Ieri la protesta dei dipendenti con sit-in davanti ai supermercati di Aprilia e Anzio. Ficams Cgil: «I ritmi sono insostenibili»

I dipendenti di Eurospin Lazio iscritti alla Cgil scioperano per contestare i «ritmi di lavoro insostenibili» e chiedere maggiori tutele sotto il profilo dell’applicazione del contratto nazionale. Ieri i commessi dei supermercati del basso Lazio si sono fermati per l’intero turno di lavoro, organizzando dei sit-in davanti ai punti vendita di Aprilia in via Nettunense (incrocio con largo Giovanni XXIII) e di via Nerone ad Anzio. Una mobilitazione promossa dalla Filcams Cgil per contestare le violazioni sul contratto e portare alla luce il complicato contesto nel quale i commessi sono costretti a operare. Una situazione illustrata da Edoardo Lisi della segreteria della Filcams Cgil Roma Sud Pomezia Castelli e da Luca De Zolt, segretario generale della Filcams Frosinone Latina. «Dall’inizio dell’anno le condizioni di lavoro in Eurospin Lazio sono peggiorate: in nome di un aumento della produttività - spiegano - voluta dai vertici aziendali, i ritmi di lavoro sono diventati insostenibili, vengono operate continue trasferte da un punto vendita a un altro, talvolta senza il riconoscimento del relativo rimborso spese. Inoltre vengono utilizzate ferie e permessi retribuiti dei lavoratori per ridurre le ore lavorate sui punti vendita: in pratica i dipendenti pagano con i propri istituti individuali per far quadrare le esigenze di redditività dell’azienda». Un altro nodo irrisolto riguarda quello degli inquadramenti contrattuali. «Nonostante le numerose che abbiamo vinto, l’azienda non vuole riconoscere - continua la Filcams Cgil - l’inquadramento previsto dal contratto collettivo nazionale per i commessi specializzati e i lavoratori con mansioni di regia. Già da febbraio abbiamo segnalato queste problematiche, cercando un confronto con la società, che però nega l’esistenza di problemi. Anche in sede istituzionale, presso l’Ispettorato del Lavoro di Frosinone, l’azienda non ha dato disponibilità al confronto».

Perciò è stato proclamato lo sciopero che ha coinvolto le province di Latina e Frosinone, nonché l’area di Roma sud compresa tra i Castelli Romani e il litorale. Ad aderire sono stati i dipendenti di oltre 10 supermercati: tra questi tre punti vendita di Aprilia, due di Anzio, Nettuno, Pomezia, Formia e Spigno Saturnia. Alta è stata l’adesione alla protesta, risultati che soddisfano il sindacato che sottolineano come la battaglia andrà avanti. «I supermercati non hanno chiuso perché hanno utilizzati capi reparti e sostituzioni, tuttavia hanno dovuto chiudere diversi reparti. Questo dimostra - continua De Zolt - che l’adesione è stata alta e che lo sciopero è riuscito, questo per noi è un primo segnale. Non possiamo accettare le condizioni in cui operano i lavoratori, in particolare nella gastronomia dove si trovano in turno da soli, dovendo spostare pesi notevoli. In quel reparto ci sono in maggioranza donne, alcune delle quali con 20 di lavoro e qualche problema fisico. Inoltre sul tavolo della discussione c’è il discorso dell’utilizzo delle ferie e dei permessi».

Perciò il sindacato auspica che dopo questa protesta la situazione possa cambiare in meglio. «Il personale chiede condizioni di lavoro sostenibili, stop alle trasferte e all’utilizzo unilaterale di ferie e permessi, stop ai turni massacranti svolti da soli, stop al mito della produttività e il riconoscimento delle professionalità con i livelli adeguati. Il nostro auspicio - conclude la Filcams - è che lo sciopero faccia aprire gli occhi alla dirigenza aziendale sul malessere dei punti vendita, finora completamente negato, e apra un confronto vero».

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