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Lo spettacolo

Il gioco degli dèi: si apre la stagione del D'Annunzio

Sul palco Alessio Boni e Antonella Attili. Nel mondo arcaico dominato dalla forza si rispecchia la rabbia dei nostri tempi

Il gioco degli dèi: si apre la stagione del D'Annunzio

Un'immagine di scena (Foto di Filippo Manzini)

Il gioco degli dèi, della memoria che lascia riaffiorare l’epica e del passato che richiama il presente, l’uomo e la sua ferocia. Alessio Boni e Antonella Attili sul palco del Teatro D’Annunzio di Latina, mercoledì 22 ottobre alle ore 21 aprono la Stagione di prosa con uno spettacolo ispirato all’Iliade di Omero, una riscrittura del Poema della guerra, anche specchio di un’umanità che resta drammaticamente uguale a se stessa seppure in contesti e forme diverse.
Gli dèi tornano con la mente al passato e cercano di risvegliare nel cuore di Zeus la luce di giorni di forza e di potere. Dèi che si divertono con i comuni mortali, e capricciosi nel tracciare le traiettorie di un Fato ineluttabile, diventano il riflesso dei nostri giorni, di vite dominate dall’ossessione del nemico e dalla paura.
Forze distruttive che si ripetono, e che rispondono a pieno a un Teatro che vuole fare riflettere: ma veramente nulla è cambiato? Siamo rimasti a 4000 anni fa, pronti ad accendere il fuoco della rabbia, a sganciare bombe per non tirare di spada, e in balìa di potenti che gestiscono le sorti di questo mondo?
“Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto, la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore", suggeriscono le note di spettacolo. “Iliade - Il gioco dei dèi” di Francesco Niccolini, è prodotto dal Nuovo Teatro in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia. Nel cast con Boni e Attili, anche Haroun Fall, Jun Ichikawa, Liliana Massari, Francesco Meoni, Elena Nico e Marcello Prayer. Le scene sono di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito, le musiche di Francesco Forni.

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