La nota
18.07.2018 - 17:40
Il mare sul fondo è una pattumiera: per l'80% c'è plastica, il resto è materiale residuo di attività legate alla pesca e alla nautica da diporto. Impietosi i primi dati del circolo Legambiente, che da un mese e mezzo sperimenta su una porzione dimare di 5000 metri quadrati (quelli percorsi dai pescherecci a strascico) il Fishing for Litter: i pescatori tirano su, insieme al pesce, anche i rifiuti e per la prima volta in zona invece di rigettarli in mare perché manca una filiera dello smaltimento, sono stati forniti loro dei sacchi (grazie alla società De Vizia Transfer/Urbaser) e dei bidoni gialli in porto. Così, i rifiuti toccano terra e possono essere smaltiti, dunque tolti dal fondo del mare. «In queste prime sei settimane sono stati raccolti circa 1600 Kg di rifiuti marini, pari a 110 sacchi, con una media di 90 Kg (sei sacchi) a settimana per ogni peschereccio. L'80% dei Rifiuti raccolti è Plastica», scrive il circolo Pisco Montano. «E' come se in un chilometro quadrato di fondale trovassimo 800 bottiglie di acqua da 1,5 litri. La stima complessiva dei rifiuti presenti nell'area monitorata porta ad un valore di circa 140 tonnellate, il che vuol dire che per ripulire solo l'area monitorata, a questo ritmo ed evitando che nel frattempo altri rifiuti vengano sversati in mare, occorrerebbero oltre 10 anni».
La panoramica non è delle migliori. Ma Legambiente ha progetti a riguardo. L'ampliamento del numero di pescherecci e delle barche più piccole, il posizionamento di uno o più scarrabili, l'organizzazione della logistica a terra per il trasporto dei sacchi di Marine Litter e dei rifiuti speciali dalle banchine di attracco dei pescherecci al punto di raccolta portuale ed il miglioramento del recupero e dello smaltimento dei Rifiuti speciali prodotti da pescherecci e dalle barche che deturpano costantemente l'area portuale. «Dobbiamo lavorare intensamente e velocemente a livello normativo perché sia presto attributo un codice CER al marine litter e sia individuato l'Ente competente. Occorre poi promuovere giusti Incentivi per gli Operatori della pesca», spiega il responsabile scientifico Gabriele Subiaco, «Il Protocollo di intesa, tra Regione Lazio, Arpa e Corepla del 3 Luglio 2018, per il Progetto Sperimentale di Fishing For Litter FONDALI PULITI nel Lazio, di cui Terracina, grazie al lavoro del nostro Circolo, sarà Sito Pilota per l'attuazione. Certo non abbiamo più molto tempo per fronteggiare il Marine Litter che rappresenta, dopo i cambiamenti climatici, la più grave minaccia ambientale dei nostri tempi e la più grande minaccia da sempre per i nostri mari». Legambiente sta lavorando nell'ambito del protocollo Regione, Arpa, Corepla firmato il 3 luglio 2018.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione